venerdì 12 ottobre 2012

RIVOLTA LA SCUOLA - BARI

Manifestazione studentesca: partenza ore 9,00 Piazza Umberto, Bari

Il governo Monti, con il sostegno bipartisan del PD e PdL, sta continuando le politiche neoliberiste del governo Berlusconi anche sul versante dell'istruzione e dei saperi.
Continuano infatti i tagli alla formazione pubblica, sanciti dall'ultima mannaia della spending review.

Ma c'è di più! Con la legge 953 (ex Aprea) la democrazia nelle scuole è in pericolo!

Infatti:

• aumenterà il potere dei dirigenti scolastici a discapito degli organismi collegiali composti da docenti, studenti e genitori;
• il diritto all'assemblea di studenti e studentesse non sarà più garantito nazionalmente, ma a discrezione di ogni singolo istituto (e quindi di ogni singolo dirigente scolastico ormai plenipotenziario!);
• sarà consentito l'ingresso negli organismi collegiali dei privati e dei loro interessi.

Per il sapere per tutte e tutti, per la scuola pubblica, per il nostro futuro vogliamo:

• Più soldi per la scuola pubblica e non un euro in più per quelle private!
• Il taglio delle spese militari in favore dell'aumento delle borse di studio e dei servizi per studenti e studentesse;
• Interventi per l'edilizia scolastica e per la messa a norma degli istituti scolastici;
• Il ritiro della legge 953 (ex Aprea) e quindi il divieto di ingresso dei privati nei Consigli d'istituto delle scuole;
• Più democrazia nelle scuole, meno poteri ai dirigenti scolastici in favore degli organismi collegiali, con garanzie dei diritti a livello nazionale;
• La trasformazione dell'ora di religione cattolica in storia delle religioni;
• L'abolizione dei test invalsi;
• L'eliminazione del portfolio dello studente, strumento di controllo e schedatura antidemocratico.

evento FB: http://www.facebook.com/events/417804944944896/

domenica 7 ottobre 2012

Paolo Marra - La vicenda Tributi Italia deve far riflettere

La vicenda Tributi Italia deve far riflettere

 In Italia, soprattutto negli enti locali, nessuno rende mai il conto del proprio operato, del proprio agire politico. La vicenda Tributi Italia consolida questo convincimento. Non ci si riferisce ai conti con la giustizia (quelli, prima o poi, si è chiamati a regolarli), ma al rendiconto delle scelte politiche adottate negli anni che, in particolare gli amministratori degli enti locali, dovrebbero presentare ai cittadini, magari a fine mandato, ossia dopo un congruo periodo di tempo. Ed invece nessuno viene mai chiamato ad illustrare le conseguenze delle proprie scelte che il più delle volte sono adottate collettivamente dagli organi istituzionali e quindi sono scelte politiche. Da diversi anni, ormai, si sostiene, con ferma determinazione, che la soluzione all’inefficienza della pubblica amministrazione sta nella privatizzazione dei servizi pubblici locali. L’espressione “esternalizzazione dei servizi pubblici”, infatti, è stata coniata proprio per rappresentare queste scelte amministrative. L’ufficio tributi del comune non funziona? Che problema c’è? Basta affidare la gestione dei tributi all’esterno, ad imprese private. E così moltissimi comuni hanno affidato la gestione non solo dei tributi, ma di molti altri servizi, a società esterne oppure a società costituite dal comune medesimo, magari coinvolgendo nella società, in misura minoritaria o maggioritaria, imprenditori privati, i c.d. soci operativi. Le aziende municipali sono pressoché scomparse. Quasi tutti i comuni hanno preferito esternalizzare il servizio spazzamento, raccolta e smaltimento dei rifiuti, il servizio distribuzione del gas metano, il servizio trasporto pubblico locale, il servizio manutenzione strade, il servizio mensa scolastica e molti altri ancora. Si badi bene: per il solo fatto di aver esternalizzato un servizio, i relativi costi per il Comune certamente si aggravano a) per effetto dell’IVA, che normalmente ammonta al 21% in più (non proprio un’inezia) poiché la società affidataria del servizio deve obbligatoriamente assoggettare ad IVA il corrispettivo della prestazione fornita e l’IVA, si sa, resta a carico di chi riceve la prestazione; b) per le spese di gestione della società, che ovviamente non possono non concorrere alla quantificazione del corrispettivo; c) per le spese relative alla gara d’appalto che, nel tentativo - non sempre coronato da successo - di scegliere in modo imparziale e trasparente il miglior partner al minor costo, comportano procedure complesse e spese niente affatto trascurabili. Almeno sotto questo profilo, v’è un consistente aumento dei costi, non una diminuzione. Quanto al miglior rapporto costi – benefici della gestione del servizio affidata al privato rispetto a quella affidata al pubblico, in verità, le esperienze, non solo quella davvero clamorosa di Tributi Italia, insegnano che per lo meno è tutto da dimostrare. Eppure si continua a sostenere con insistenza e convinzione che per rendere alla cittadinanza servizi pubblici migliori a minor costo occorre rivolgersi al privato poiché il pubblico è quasi sempre fonte di inefficienze e ruberie di ogni genere. Coloro i quali hanno deciso l’affidamento del servizio riscossione tributi a Tributi Italia dovrebbero, quanto meno, spiegare in che senso è migliorato il servizio per i loro amministrati. Per Tributi Italia sicuramente, ma per il Comune? Sia chiaro: il caso Tributi Italia è solo quello più eclatante. Moltissimi comuni, e relativi cittadini, non sono affatto contenti dei servizi pubblici locali loro forniti per il tramite di imprese affidatarie e molto spesso i costi sopportati dall’ente, o peggio direttamente dagli stessi cittadini, non sono affatto più vantaggiosi rispetto ad una gestione municipale. La privatizzazione dei servizi pubblici locali per molti è ancora la panacea di tutti i mali della pubblica amministrazione, ma sono pochissimi i casi in cui si è confrontata la qualità del servizio, e relativo costo, prodotto precedentemente in economia dal Comune con quella del servizio successivamente esternalizzato e quando ciò è avvenuto, con metodo serio e rigoroso, non sono mancati casi in cui si è preferito reinternalizzare il servizio. 

 Paolo Marra, Vice Sindaco Comune di Modugno

mercoledì 3 ottobre 2012

NEL MERITO DEL MERITO - Incontro pubblico su Scuola, Università e Formazione

Secondo il governo Monti nella Formazione sopravvive solo chi ha il merito. Ma è un'idea del merito che non considera il merito dell'esperienza lavorativa, le necessità di stabilità e le specificità delle strutture e dei lavoratori e nemmeno le difficoltà economiche e sociali di persone e territori. I sistemi di valutazione come l'Invalsi, i sistemi di valutazione delle Università, le prove per il numero chiuso, il ridimensionamento regionale delle realtà scolastiche, selezionano le persone e le strutture già inserite in contesti privilegiati e svantaggiano i già svantaggiati. Come si fa a garantire qualità senza garantire mezzi e risorse? Continuano i tagli nelle risorse destinate soprattutto alle scuole meridionali. Continua il finanziamento alle scuole private. Continuano irrisorie immissioni in ruolo mentre nelle graduatorie ad esaurimento aspettano più di 200.000 precari. Ai precari storici ed a pochi nuovi aspiranti "Giovani" (laureati prima del 2002) viene offerto un concorso per 11.000 posti da spalmare su due anni: meno del normale turnover del pensionamento. Agli altri, i giovani che aspirerebbero a lavorare nel Welfare State e in particolare nella conoscenza, solo tagli (ops spending review) per ripianare i debiti che altri hanno, nei decenni, prodotto. Il massimo che viene offerto è che paghino da sé lautamente con corsi e master on-line, o con megatasse di iscrizione all'università, o ai TFA per l’abilitazione all’insegnamento per un posto di lavoro futuro?!? Il concorso, come tutto ormai in Italia, viene fatto con quiz a risposta chiusa, una schedina di 50 crocette basata su inglese, informatica e comprensione del testo. Nel frattempo ai prof. soprannumerari “inidonei” vengono imposte mansioni contrattuali ATA (a discapito del precariato storico ATA).
 Vorremmo entrare nel merito del merito, discutere e rilanciare, coordinare le mobilitazioni nel mondo della scuola e della formazione. Pensiamo e parliamoci a voce alta!
Per questo proponiamo un incontro pubblico giovedì 4 ottobre alle ore 17 presso la Taverna del Maltese.

 Dip. Scuola del PRC Bari

Evento FB: https://www.facebook.com/events/289159104522023/