venerdì 20 dicembre 2013

Il Prc scrive a Napolitano: «Elezioni europee, quello sbarramento è incostituzionale

COMUNICATO STAMPA

LEGGE ELETTORALE - PRC CHIEDE A NAPOLITANO CHE INVII UN MESSAGGIO ALLE CAMERE «PER SANARE L'INCOSTITUZIONALITà DELLO SBARRAMENTO AL 4% DELLA LEGGE ELETTORALE EUROPEA»

Il Prc - per mezzo del suo Presidente del Collegio nazionale di garanzia Gianluca Schiavon - ha chiesto formalmente al Capo dello stato Giorgio Napolitano «che con un messaggio alle Camere chieda venga sanata l'incostituzionalità dello sbarramento al al 4% della legge elettorale per il Parlamento europeo».

«Già la sentenza n° 271 del 2010 della Corte Costituzionale aveva espresso dubbi sulla clausola di sbarramento al 4% - sostiene Gianluca Schiavon nella nota - oggi è incontestabile l'esplicita contrarietà all'art. 48 della Costituzione che dispone la libertà e l'uguaglianza del voto. Sono infatti intervenute modifiche della normativa comunitaria e la sentenza della Corte costituzionale tedesca del 9 novembre 2011, che ha annullato la identica clausola di sbarramento nell'ordinamento tedesco. Né è un caso che ben 12 Paesi, tra i quali la Gran Bretagna, la Germania, la Spagna, il Portogallo votino per il Parlamento con il sistema proporzionale puro o come in Francia con uno sbarramento al 2%.

Venga almeno a livello europeo ripristinato il principio base delle moderne democrazie costituzionali: una testa un voto. Il Prc comincia su questo furto di democrazia una campagna confidando che il Parlamento si faccia carico di sanare la situazione di illegalità».

20 dicembre 2013

Qui il testo completo

venerdì 13 dicembre 2013

CS: manifestazione sindacati confederali


La protesta del movimento 9 dicembre affonda le proprie radici nel disagio sociale generato dall’attuale crisi economica. Evidentemente comprensibili i motivi che hanno spinto i cittadini esasperati a scendere in piazza. Ci sentiamo però in dovere di condannare le pratiche violente che ha preso il movimento in alcune città del nord barese e della bat. Siamo preoccupati per le derive neofasciste e le infiltrazioni della malavita che in questo difficile momento possono trovare terreno fertile nel malcontento comune.
All’immobilità del Governo Letta-Alfano proponiamo il salario sociale per tutti\e, l’attuazione di un piano per il lavoro, una tassa sui grandi patrimoni, la defiscalizzazione degli stipendi e l’abolizione della riforma foriero sul lavoro e sulle pensioni.
Per queste ragioni domani 14 dicembre saremo presenti alla manifestazione indetta dai sindacati confederali con partenza da Piazza Castello, ore 9.
Auspichiamo che i sindacati e i lavoratori al più presto indicano uno sciopero generale e generalizzato, capace di impedire la prosecuzione delle attuali politiche economiche e sociali di austerity.

venerdì 15 novembre 2013

Fuori l'austerity da scuole e università


Noi Giovani Comunist* venerdì 15 novembre scenderemo in piazza per denunciare la condizione vergognosa in cui versano le nostre scuole e università pubbliche del mezzogiorno.
Risulta evidente l'insufficienza del decreto Carrozza, che ha stanziato solo 400 mln di euro a fronte del taglio di 10 mld di euro del ex Ministro Gelmini. A ciò si aggiunge la beffa dello stanziamento di 200 mln di euro alle Scuole Private.
Siamo stanchi di dover seguire lezioni in aule sovraffollate e fatiscenti, di assistere alla chiusura dei corsi di laurea, di risultare come idonei ma non beneficiari nelle graduatorie A.di.s.u, di usufruire di trasporti cari, insufficienti ed inefficienti.
Non intendiamo attendere inermi che la chiusura ingloriosa dell’Università di Atene possa investire anche i nostri spazi di formazione. Difenderemo fermamente il nostro diritto allo studio, diritto che non può essere calpestato dagli interessi del capitale finanziario, dalla minaccia del debito pubblico e dalle politiche di austerity imposte dalla troika europea.
Sono in gioco i nostri sogni, il nostro futuro, la possibilità di divenire cittadini attivi e consapevoli, ma soprattutto di essere i protagonisti del cambiamento della nostra società.
Pertanto invitiamo gli studenti e le studentesse a manifestare per un'idea differente di scuola e università: pubblica, laica, democratica e accessibile a tutti.

martedì 12 novembre 2013

Le scuole di Bari fra pubblico e privato: il caso (non solo) della scuola San Nicola

Apprendiamo dalle cronache giornalistiche che il Sindaco di Bari intende accelerare l’iter per la cessione, in comodato d’uso gratuito, di alcune aule della scuola San Nicola ai padri domenicani per allocarvi un prezioso e pesantissimo altare d’argento (che non avrebbe un posto più adeguato nel quale essere esposto).

Questo avverrebbe contro il parere dell’assessore alla Pubblica Istruzione, degli organi della scuola e di gran parte dei/delle cittadini/e baresi: ancora una volta gli interessi privati prevalgono sul bene pubblico.

mercoledì 9 ottobre 2013

M. Calisi: Sulla guerra in Siria

E’ sotto i nostri occhi quanto accade in Siria: la situazione rischia di diventare ogni giorno più esplosiva, il conflitto si inasprisce sempre di più e a pagarne le conseguenze sono quasi sempre i civili. La guerra dura ormai da due anni e, secondo diverse fonti, ONU compresa, ha già causato oltre centomila morti. Nata come una rivolta pacifica contro il governo di Bashar al-Assad nel 2011, è diventata una vera guerra civile che sta martoriando l’intero Paese. La crisi siriana da interna è divenuta internazionale e l’ingerenza delle potenze straniere e imperialiste sta contribuendo a rendere più cruento il conflitto, dando il via ad una serie di reazioni a catena difficili da gestire. Semplificando, possiamo parlare di una contrapposizione in due grandi blocchi con USA e Gran Bretagna opposti a Russia e Iran.

Se gli USA decidessero di attaccare, Russia e Iran potrebbero rispondere affianco al regime siriano, disposto a difendersi con ogni mezzo, anche con attacchi in suolo israeliano. Cina ed Europa a quel punto non potrebbero più stare a guardare, con i Paesi Arabi per la maggior parte schierati contro Assad e i gruppi islamici estremisti a fianco del regime, pronti a colpire i “nemici” anche fuori dal suolo siriano. La guerra siriana potrebbe diventare un conflitto globale, da cui anche l’Europa, Italia compresa, sarebbe investita.

E’ di oggi la notizia secondo cui il primo ministro inglese Cameron abbia portato a casa una pesante sconfitta. Il parlamento inglese, infatti, ha bocciato la mozione per un intervento in Siria.

In Italia ciò sarebbe possibile? Quanto le ragioni di Stato e quanto invece le ragioni politico-strategiche e soprattutto economiche influiscono sulle scelte che attua il nostro Paese? Esiste oggi, in virtù di questo governo di larghe intese, una distinzione netta tra destra e sinistra?

In Italia è presente il dibattito sulla presenza o meno delle forze armate italiane sulle missioni all'estero e da sempre c’è un divario tra coloro i quali sostengono il ritiro dalle operazioni belliche in corso e coloro i quali ritengono sia opportuno adempiere agli impegni presi in sede internazionale.

Negli ultimi vent’anni diciamo che è prevalso l’impegno da parte dell’Italia a partecipare il più possibile grazie ad un consenso bipartisan che ha sostenuto tutti, o quasi, i principali interventi militari. La discussione politica tra centro-destra e centro-sinistra riguardava più le modalità di attacco, l’impiego del numero di risorse umane, le regole da applicare, piuttosto che una netta decisione sul partecipare o meno. Un aspetto da non trascurare è quello che vede il nostro Paese tra i cinque maggiori fornitori europei di armi alle Forze Armate egiziane. Dal 2010 fino ai primi mesi del 2013 c’è stato un crescente aumento delle autorizzazioni ministeriali per la fornitura di armamenti che ha toccato il picco massimo con l’ex Governo Monti. Quello che l’Italia invia in Egitto è un vero e proprio arsenale bellico e per questo motivo potremmo anche essere considerati come un paese che fomenta i conflitti nel mondo.

Sarebbe il caso che chi risiede a capo di qualche Ministero non si limiti a rilasciare dichiarazioni pubbliche di circostanza, ma si faccia un piccolo esame di coscienza, perché non è escluso che tra le armi usate in questi giorni ce ne siano parecchie Made in Italy.

Nel 1997, con il voto contro l’operazione militare in Albania, Rifondazione Comunista ha dimostrato di essere fuori da queste dinamiche in linea con ciò che sancisce l’Articolo 11 della Costituzione Italiana e cioè che “L’Italia ripudia la guerra”. Essa non può essere la soluzione ai problemi politici internazionali, non si può pensare di imporre il proprio dominio radendo al suolo una nazione. In qualsiasi modo si concluda, da una guerra si esce sempre perdenti soprattutto in materia di vite umane.

Non si può pensare di vincere con la guerra laddove si perde con la politica.

venerdì 6 settembre 2013

Bari, 7 Settembre. Sit-in contro la guerra


Bari, 7 Settembre. Sit-in contro la guerra



Sabato 7 settembre - ore 18.00

Piazza Ferrarese, Bari

Sit- in contro la guerra alla Siria

COORDINAMENTO CONTRO LA GUERRA – BARI
NO! senza se e senza ma a qualsiasi intervento militare degli USA e delle potenze della NATO contro la Siria! La guerra non è la soluzione, ma il problema.

SÌ! all’articolo 11 della nostra Costituzione.

Non una base, non un’arma, non un euro, non un/una soldat@ per la guerra alla Siria!

NO! a qualsiasi ingerenza del governi italiano e degli altri paesi della Ue tesa ad alimentare il conflitto interno alla Siria, attraverso fornitura di armi, supporto logistico e di intelligence alle forze che combattono militarmente contro il governo siriano.

SÌ! alle iniziative tese a trovare una soluzione politica.

NO! alle spese militari per politiche aggressive. NO! all’acquisto dei cacciabombardieri F35

SÌ! a investimenti per le spese sociali: lavoro, sanità, scuola, casa, infrastrutture.

SÌ! a reali e serie politiche di accoglienza del nostro paese e degli altri paesi della Ue per i profughi della guerra siriana.

La Rete Cittadina per la Pace e la Giustizia, alla quale aderiscono alcuni gruppi ecclesiali e realtà associative di Bari, invita tutte le persone di buona volontà a partecipare alla Veglia di preghiera che si terrà presso la Cattedrale alle 20,15 di sabato 7 settembre in risposta all'appello di Papa Francesco per una giornata di digiuno e di preghiera. L'incontro si concluderà alle 21,30 con un momento pubblico nel piazzale antistante la Cattedrale aperto a credenti di altre religioni e a non credenti.

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COORDINAMENTO CONTRO LA GUERRA – BARI

Con l’adesione ad oggi di Arci–comitato territoriale di Bari; Ass. “Angelus Novus”; Ass. “Marx XXI”; Ass. “Bottega partigiana”; Comunità Palestinese di Puglia e Basilicata; EPIC; Gep-Educhiamoci alla pace; Link-coordinamento studenti; Pax Christi; PD-Puglia; PDCI-Puglia; PRC-Puglia; Psichiatria Democratica; Ross@.

lunedì 17 giugno 2013

La scuola pubblica, laica e pluralista, è un’altra cosa

LA SCUOLA PUBBLICA, LAICA E PLURALISTA, È UN’ALTRA COSA.

Che cosa sta succedendo a Bari?
Quando si parla di privatizzazione della scuola, nel senso comune si pensa spesso ad una posizione puramente “ideologica”, cioè necessariamente fuorviante e stantia, roba da secolo scorso.
In realtà è cosa terribilmente concreta, che sta avvenendo inesorabilmente da decenni, nell’indifferenza del dibattito pubblico, che se ne occupa saltuariamente, in modo rituale e superficiale.

sabato 13 aprile 2013

Bentornato silvio? no, grazie

Ci dispiace, sindaco, ma non ci sentiamo scortesi se non avvertiamo il bisogno di salutare Berlusconi, non avvertiamo l'esigenza di usare il Palazzo di Città per omaggiare, ironicamente o meno, neppure lei ormai sa perché lo ha fatto, colui che da vent'anni ha piegato la democrazia italiana ai suoi interessi economici e giudiziari.
Ci dispiace, sindaco, ma non crediamo che raccontare la verità su Berlusconi rappresenti una demonizzazione dell'avversario di cui lei parla, prendendo a prestito un bagagliaio di argomentazioni della corte berlusconiana.
Ci dispiace, sindaco, ma non ci sentiamo rappresentati da un primo cittadino che usa il palazzo dei baresi per esprimere personali, bizzarri auguri all'uomo che ha distrutto la giustizia, piegato lo stato sociale, massacrato la scuola pubblica, riempito il parlamento di inquisiti e condannati.
Ci dispiace, sindaco, perché spesso abbiamo criticato il suo operato politico, ma mai fino ad ora eravamo giunti al punto di doverci vergognare di lei.
Bentornato Silvio? No, grazie

venerdì 15 marzo 2013

Maria Campese: Sul Rimpasto della Giunta Vendola

Con il rimpasto odierno termina il mio mandato nella Giunta regionale affidatomi dal presidente Nichi Vendola il 27 aprile 2010.
La reciproca stima, la comune militanza politica, la condivisione di valori e obiettivi su cui improntare l’azione di governo, ritengo siano state le ragioni poste alla base della decisione di Vendola di volermi al suo fianco.
Oggi rispetto quindi la scelta di ridisegnare l’assetto istituzionale della Regione Puglia, alla luce della nuova geografia politica che si è delineata con il voto alle Politiche di febbraio, e in linea con le prerogative che la
legge assegna al presidente.
Le stesse, peraltro, in virtù delle quali ho avuto l’opportunità di fare un’esperienza amministrativa bellissima, che mi ha arricchito politicamente e umanamente.
Di questo ringrazio anche e soprattutto gli uffici e tutte le persone che - nei diversi settori di mia stretta pertinenza - hanno lavorato al mio fianco per l’attuazione del programma.
Un ringraziamento particolare va ai miei più stretti collaboratori con cui ho condiviso ogni fase del mio impegno di amministratore pubblico al servizio della comunità pugliese.

mercoledì 13 marzo 2013

Il compagno Vendola ha il torcicollo esclude la sinistra per aprire a Monti

Il compagno Vendola ha il torcicollo esclude la sinistra per aprire a Monti

Il Governatore Vendola ha modificato oggi l'assetto della Giunta regionale Pugliese; oltre ai diversi cambi di deleghe, ci sembra significativa l'esclusione dell'Ass. Campese del PRC e il contemporaneo ingresso di Leo Di Gioia , eletto con il PDL poi transitato in FLI e approdato a Scelta Civica di Monti.
Scrivevamo 2 anni fa, all'indomani dell'elezioni primarie vinte da Vendola:
“La Puglia ha detto no ai diktat delle “gerarchie” partitiche e dei baroni della politica: ha vinto la partecipazione popolare, il desiderio dei pugliesi di decidere del proprio futuro. E’ stato riconosciuto il percorso, che pareva interrotto, avviato 5 anni fa. E con esso l’ idea che la sinistra può vincere senza snaturarsi. La vittoria di Nichi Vendola, sostenuta da una così grande partecipazione, impone al centro sinistra programmi chiari e scelte nette che contrastino le aperture opportunistiche verso i potentati economici che intendono appropriarsi del nostro territorio.”

mercoledì 20 febbraio 2013

Tutti uguali a chi? I giovani e la politica ai tempi dell'antipolitica

Rivoluzione Civile conclude la sua campagna elettorale con l’iniziativa “Tutti uguali a chi? I giovani e la politica ai tempi dell'antipolitica” a Bari, presso la Taverna Vecchia Del Maltese, in via Francesco Netti n° 34, dalle ore 20:00.

Evento conclusivo che prende vita dall'anima principale della lista che porta Antonio Ingroia candidato premier: i Giovani, ossia la categoria più colpita dalle politiche inique del governo Monti, appoggiato da centrosinistra e centrodestra.

I giovani di Rivoluzione civile, infatti, organizzano una serata di dibattito per confrontarci sui problemi della nostra generazione (Fiscal Compact e Welfare, Precarietà e Reddito Minimo Garantito, Diritti civili per gli omosessuali, Parità di Genere, Università pubblica, Crisi ed Europa, Mafia, Antifascismo e Costituzione, Fattore E: energia, economia, ecologia, Immigrazione e Razzismo) in vista delle prossime elezioni politiche, tra disaffezione alla politica, crisi e antipolitica incalzante.

giovedì 7 febbraio 2013

Paolo Ferrero a Bari

Il giorno 9 Febbraio prossimo dinanzi alla sede della Banca d'Italia a Bari, in corso Cavour alle 11, il segretario nazionale di Rifondazione Comunista, in qualità di rappresentante della lista Rivoluzione Civile, terrà una conferenza stampa sul programma economico del movimento.

Dinanzi ad un simbolo del potere finanziario che ha assunto brutalmente le redini della politica europea, riducendo i diritti a costi da tagliare, Ferrero parlerà di:
- patrimoniale sulle grandi ricchezze
- riduzione drastica delle spese militari
- no al Fiscal Compact, che impone di tagliare per i prossimi 20 anni più di 40 miliardi di euro l'anno, distruggendo lo stato sociale di questo paese.
- tetto massimo alle pensioni d'oro
- riduzione del carico fiscale per i redditi medio-bassi
- lotta alla corruzione e all'evasione fiscale

Uscire dalla crisi da sinistra significa tagliare i PRIVILEGI e gli SPRECHI e difendere i DIRITTI.

Saremo presenti con un presidio per un pubblico e trasparente confronto.

La cittadinanza è invitata a partecipare.

evento FB: https://www.facebook.com/events/605673522792391

domenica 3 febbraio 2013

Intervento GC Bari al V Congresso UDS

Compagni e compagne, buona giornata e buon congresso a tutti e tutte voi.
Accogliamo con grande piacere l'invito a socializzare insieme i bilanci delle campagne promosse dal movimento studentesco in questi ultimi anni. Anni caratterizzati da stangate senza precedenti ai danni del "welfare state" italiano, anni in cui governi sia di centrodestra e che di centrosinistra hanno attentato alla natura stessa di quello stato italiano nato dal sangue dei partigiani nella Resistenza al nazifascismo.
La Gelmini, Tremonti, l'Aprea sono stati solo la punta di quell'iceberg che è il sistema economico neoliberista, che pare aver trovato come vittima sacrificale sull'altare delle liberalizzazioni sfrenate e della libera concorrenza a tutti i costi l'istruzione pubblica di ogni grado, calpestando di fatto il ruolo fondativo e costituente dato a scuole ed università sancito proprio dalla Costituzione Repubblicana.
Privatizzazione e liberalizzazione sono diventate le rotte indicate dalla carte nautiche del profitto e del capitale per affossare i diritti di studenti e studentesse, lavoratori e lavoratrici, accompagnate da un cannoneggiamento repressivo nei confronti delle "onde anomale" dei movimenti che, come quello studentesco, vogliono far valere le prorie istanze e far sentire la propria voce, specie in un momento in cui ben pochi nell'agone politico dimostrano di voler tener presente, al di là delle promesse in campagna elettorale, il futuro dell'istruzione pubblica e del nostro paese stesso.

martedì 29 gennaio 2013

Comunicato Stampa - Risposta a Vendola

L'intervista del Presidente della Regione Puglia alla Gazzetta del Mezzogiorno di oggi è un chiaro sintomo del nervosismo che sta attraversando la coalizione PD/SEL: Bersani minaccia di “sbranare” non si sa bene chi e Vendola dismette i panni da poeta di un tempo e ci introduce in una nuova “narrazione” fatta di disprezzo e di accuse infondate alla lista Rivoluzione Civile.
Perchè tanta saccente acrimonia, proprio contro una lista che pone al centro i contenuti che Sel dice di voler rappresentare, sia pure, e inspiegabilmente, in una coalizione e in una prospettiva che andrà in tutt'altra direzione?