mercoledì 29 giugno 2011

La manovra antipopolare dettata dall'Unione Europea


COMUNICATO STAMPA


LA MANOVRA ANTIPOPOLARE DETTATA DALL'UNIONE EUROPEA
E L'ACCORDO ANTIDEMOCRATICO TRA CONFINDUSTRIA E CGIL CISL E UIL MERITANO LO
SCIOPERO GENERALE

            Se saranno confermate le anticipazioni di stampa sulla manovra economica che sarà varata giovedì dal governo Berlusconi che parlano soprattutto di taglio ai servizi pubblici, di nuovo attacco  alle pensioni, di ulteriore congelamento sine die dei contratti pubblici, di blocco totale del turn over  con buona pace dei precari del pubblico impiego - di manovra sulle tasse e sull'IVA tale da far pagare di più ai ceti popolari e al lavoro dipendente, di aumento dei contributi previdenziali per i precari, di attacco ai migranti

            Se sarà sottoscritto un accordo sulla validità dei contratti senza il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori ad esprimersi, se sarà vietato scioperare contro accordi sottoscritti da almeno il 50% più 1 dei sindacati o delle RSU, se si consentirà agli accordi aziendali di derogare dai contratti nazionali

L'UNIONE SINDACALE DI BASE RITIENE NECESSARIO L'ATTUAZIONE DELLO
 SCIOPERO GENERALE E GENERALIZZATO
 CHE COINVOLGA NON SOLO LE LAVORATRICI E I LAVORATORI DIPENDENTI
MA SIA CONDIVISO CON TUTTO IL SINDACALISMO CONFLITTUALE, CON I MOVIMENTI IN LOTTA CONTRO LA PRECARIETÀ,
PER LA DIFESA DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE, PER IL DIRITTO ALL'ABITARE E AL REDDITO, PER I DIRITTI DEI MIGRANTI

CONTRO LA MANOVRA DEL GOVERNO IN LINEA CON I DETTATI DELL'UNIONE EUROPEA E DEI MERCATI FINANZIARI

CONTRO L'ANTIDEMOCRATICO ACCORDO TRA I SINDACATI CONCERTATIVI  E CONFINDUSTRIA SULLA RAPPRESENTANZA,
                 LA DEMOCRAZIA NEI LUOGHI DI LAVORO E I DIRITTI SINDACALI

28 giugno 2011 

Unione Sindacale di Base
Federazione Puglia, via Pisacane 91, tel. 080 5424993 

lunedì 27 giugno 2011

Solidarietà alla popolazione di Val Di Susa

Solidarietà alla popolazione di Val Di Susa

Questa mattina all'alba la polizia ha caricato e lanciato fumogeni contro la popolazione della Val Di Susa che sta presidiando il proprio territorio contro l'imposizione del TAV e contro lo scempio ambientale che tale progetto comporterebbe per la propria valle.

Dopo la vittoria dei referendum del 12-13 giugno, in cui la cittadinanza ha mostrato la volontà di riappropriarsi di ciò che è comune, appare un controsenso gravissimo ed inaccettabile l'imposizione dall'alto e contro la ferma decisione popolare di violentare il patrimonio paesaggistico, concepito dalla popolazione come un bene comune. Con il TAV il Governo dimostra di ostracizzare la volontà popolare della cittadinanza dalla partecipazione e dalla decisione su un bene comune!

Stasera a Bari, in Piazza Prefettura, ci sarà un presidio in solidarietà alla popolazione della Val Di Susa che sta lottando per salvaguardare il proprio territorio e che per questo subisce la violenza delle forze del dis-ordine, inviate da questo governo antidemocratico.

Bari, 27 giugno 2011

Rifondazione Comunista Bari
Giovani Comunista Bari


sabato 25 giugno 2011

Verso la manifestazione regionale antirazzista del 5 luglio

Verso la manifestazione regionale antirazzista del 5 luglio
per il diritto d'asilo politico ed umanitario


Il 20 giugno, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato a Bari, oltre 200 richiedenti asilo, con il supporto della Rete Antirazzista di Bari, hanno protestato sotto la presidenza della Regione Puglia, per chiedere diritti fondamentali, quali l'assistenza legale garantita ed il permesso di soggiorno per motivi umanitari per coloro che vengono dalla Libia, un paese che è sotto il bombardamento della NATO.
Il 22 giugno è stata approvata dall'ordine degli avvocati una delibera in via provvisoria volta a garantire assistenza legale gratuita a tutti i rifugiati e richiedenti asilo, in particolar modo per coloro che provengono dalla Libia.

La Rete Antirazzista di Bari lancia un appello per una manifestazione regionale antirazzista per il 5 luglio sui seguenti punti:
- permesso di soggiorno per coloro che provengono dalla libia
- ripudio di ogni forma di guerra
- chiusura dei CIE e contro il decreto del Ministro Maroni che scarica sulla questione immigrazione l'attuale crisi del Governo, proponendo la detenzione nei CIE fino a 18 mesi
- chiusura delle tendopoli, che non sono altro che lager che umiliano la dignità umana
- per un piano di accoglienza regionale per rifugiati e richiedenti asilo

Pertanto facciamo appello a tutte le associazioni laiche e religiose, le organizzazioni sindacali, la società civile e a tutti i movimenti ad appoggiare e sostenere questo percorso.
Si terrà la prossima assemblea in data 2 luglio, ore, 20, in Via Fornari 19, per discutere gli ultimi dettagli della manifestazione e per un coinvolgimento più ampio di tutti\e.

Rete Antirazzista Bari
Comitato rifugiati CARA

per adesioni: manifestazioneregionale5luglio@hotmail.it

venerdì 24 giugno 2011

Politica, partecipazione, democrazia

Politica, partecipazione, democrazia
Risposta a Pierpaolo Treglia


Abbiamo letto con attenzione l'appello lanciato dal segretario dei GD, Pierpaolo Treglia, in seguito alle polemiche dei ragazzi di “Labbari” contro il sindaco Emiliano ed alle recenti riflessioni sorte dopo la pubblicazione del sociologo Onofrio Romano riguardo le “Fabbriche di Nichi”.
Ci è difficile entrare nel merito della questione posta, non essendo accomunati dalle medesime pratiche politiche, nè dagli stessi luoghi di aggregazione e partecipazione. Ma, ad ogni modo, non siamo indifferenti a queste forme di elaborazione e organizzazione politica, in quanto queste sono in grado comunque di innescare meccanismi di entusiasmo e di partecipazione giovanile alla politica, anche se al contempo, a nostro avviso, occultano abilmente la propria ovvia natura elettorale. Questa modalità di agire politico si apre al doppio pericolo, da un lato di alimentare aspettative clientelari una volta eletto il proprio referente politico al termine della campagna elettorale, dall’altro -nella peggiore delle ipotesi- di creare una disillusione politica nei confronti di chi ha visto nascere aspettative e vede poi venire meno qualsiasi tipo di rapporto dialettico della rappresentanza, creando uno scarto tra rappresentante e rappresentato.

Ad ogni modo, sentiamo di poter dare un contributo alla discussione.

domenica 19 giugno 2011

Aggressione fascista di Casapound a Barivecchia

Aggressione fascista di Casapound a Barivecchia

BARI - Ieri sera, per le strade di Barivecchia, due compagn*, un ragazzo ed una ragazza, sono stati aggrediti e picchiati selvaggiamente da una decina di "bravi ragazzi" (così come li chiama Michele Emiliano, sindaco di Bari) di Casa Pound.
Casa Pound è un’organizzazione neofascista, che, grazie alla falsa facciata di associazione culturale, ha la possibilità di partecipare ai contest. A Bari, per due anni consecutivi, è stata presente alla Fiera del Levante con un proprio stand! Questo status di associazione ha permesso a Casa Pound di poter partecipare all’iniziativa “Volontariato in piazza” e di poter allestire uno stand al centro di piazza del Ferrarese a Barivecchia.
Non è la prima volta che a Bari, viene dato spazio a questa organizzazione neofascista. Già il 6 maggio scorso, è stata data la possibilità a Casapound di organizzare la presentazione di un libro in una biblioteca pubblica sotto il patrocinio della Regione Puglia, della Provincia di Bari e della Circoscrizione di Murat-San Nicola.
Nell’esprimere piena solidarietà ai compagn* aggrediti, non ci stanchiamo di ricordare sempre che, in Italia, il fascismo è anticostituzionale e reato.


Bari, 19 giugno 2011

Sabino De Razza, Segretario provinciale PRC Bari
Vito Leli, Coordinamento provinciale GC Bari


venerdì 17 giugno 2011

Gestione pubblica dell'acqua ed esternazioni dell'assessore Amati

Gestione pubblica dell'acqua ed esternazioni dell'assessore Amati

La Regione Puglia ha legiferato sulla gestione dei servizi idrici. Il testo approvato in consiglio regionale ha dovuto prendere atto dei risultati straordinari del referendum, per cui ora è possibile resituire alla gestion epubblica un bene primario per la vita.
Permangono tuttavia numerosi elementi di criticità, a partire dalla mancata corrispondenza fra il declamato diritto all'acqua e la sua effettiva esigibiliutà: il quantitativo minimo vitale non è garantito, visto che è subordinato ad eventuali avanzi di amministrazione. L’assessore Amati motiva ciò con la mancanza di fondi e la mutata “Era geologica”.
Evitando la fin troppo facile tentazione di rispondere elencando altre forme di spesa sulle quali sarebbe stato il caso di risparmiare. Riteniamo che una diversa modulazione delle tariffe avrebbe potuto da un latoconsentire la gratuità del minimo vitale e dall'altro scoraggiare lo spreco.
Perchè, rendere pubblico un bene significa anche cambiare radicalmente le "logiche aziendali" e cio richiede che la partecipazione dei cittadini avvenga, oltre che nelle scelte generali, anche nella organizzazione e nella gestione.
Ci allarma perciò il livore ed il tono allusivo che troviamo nelle parole con cui l'assessore Amati, dal sito istituzionale della regione Puglia, si riferisce così a non ben definiti “partiti e movimenti di sinistra” ed al comitato pugliese “Acqua Bene Comune “. Forse qualcuno aveva pensato che la collaborazione nella stesura della legge si sarebbe potuta trasformare in un reclutamento negli organi di amministrazione dell'AQP.
A chi si riferisce l'assessore? A Rifondazione Comunista, partito inequivocabilmente ed orgogliosamente di sinistra? Dovremmo forse sentirci chiamati in causa?
Davvero l'assessore pensa che gli esponenti del comitato pugliese “Acqua Bene Comune“, forse proprio a causa della loro irriducibilità ai compromessi, meritino questa insinuazione? Perchè tanto nervosismo?
Questa calunnia poteva davvero evitarla: non vorremmo che la Puglia passasse da prima regione a ripubblicizzare a prima regione che rompe con i soggetti più avanzati nella difesa dei beni pubblici.

Bari, 16 giugno 2011

Tonia Guerra, segreteria regionale PRC Puglia
Sabino De Razza segretario Provinciale PRC Bari

mercoledì 15 giugno 2011

Comunicato dei Lavoratori AQP

COMUNICATO

Bari 15 giugno 2011

Ieri, 14 giugno 2011 il Consiglio Regionale della Puglia ha approvato la Legge sulla gestione del servizio idrico integrato e la costituzione della Azienda Regionale Acquedotto Pugliese AQP.
Il Disegno di Legge approdato in aula non era quello votato dalla Giunta Regionale nella primavera del 2010, scritto con il contributo del Comitato Pugliese "Acqua Bene Comune".
Le modifiche apportate al testo dagli emendamenti presentati nelle commissioni consiliari avevano radicalmente modificato, in alcuni aspetti essenziali, il senso della legge.
Ieri pomeriggio, con un pressing estenuante e faticosissimo, insieme al Comitato Pugliese "Acqua Bene Comune" con il sostegno di tutti i comitati territoriali e locali del Popolo dell'Acqua che hanno invaso la rete le le redazioni dei media di comunicati a sostegno del confronto che stavamo sostenendo a margine della seduta consiliare, abbiamo tentate una ultima azione di recupero delle norme più controverse.
Alcune delle nostre osservazioni hanno trovato accoglimento in emendamenti presentati ed approvati in aula.
Purtroppo non tutte le modifiche che ritenevamo necessarie si sono trasformate in emendamenti.
Verso le 19.00 il DDL è diventato Legge della regione.
Vorremmo poter festeggiare, forse dovremmo festeggiare, ma senza farci prendere da facili entusiasmi, sarà necessaria un'attenta lettura del testo varato in aula.
Tuttavia sarà facile per noi lavoratori AQP renderci conto se la Legge Regionale cambia realmente le cose o se Gattopardescamente lascia le cose come stanno.
Essenziali saranno i prossimi 60 giorni, entro i quali dovrà essere redatto il regolamento del nuovo soggetto nato da questa legge.
Ma se il testo del regolamento sarà scritto a quattro mani con chi è più vicino a Federutility piuttosto che con il "Popolo del 13 giugno" allora veramente ci sarà poco da festeggiare.
Per questo oggi sospendiamo ogni giudizio.
La partita è ancora tutta in piedi.
Potrà essere un grande trionfo della democrazia e della partecipazione o, ancora una volta, il tradimento delle speranze e dell' entusiasmo che i cittadini hanno mostrato con la partecipazione ai Referendum.
Quando tutto sarà concluso, quando l'acronimo SPA sarà cancellato dall'oggetto sociale dell'Acquedotto, allora veramente festeggeremo con entusiasmo.

Il Comitato lavoratori AQP per l'Acqua Bene Comune



Tonia Guerra - La Puglia vota proprio oggi, ma la legge è annacquata

Tonia Guerra

La Puglia vota proprio oggi, ma la legge è annacquata

Liberazione 14 giugno 2011


Ha vinto il popolo dei beni comuni contro il pensiero unico e il primato assoluto del mercato. Anche in Puglia. Le facce stanche dei tanti e tante, che in modo spontaneo e disinteressato, hanno animato senza sosta la campagna a difesa dell’acqua pubblica, si aprono finalmente ad un sorriso liberatorio.
E’ il risultato di una battaglia di civiltà che viene da lontano, dalla raccolta di firme sulla legge di iniziativa popolare, mai discussa in parlamento, fino a questa estenuante ed entusiasmante mobilitazione che ha consentito di incrociare strade e soggetti diversi, associazioni, sindacati, partiti, parrocchie, singoli e singole di ogni età e collocazione. Una galoppata di democrazia.
In Puglia l’intero percorso si è svolto in modo parallelo alla questione dell’Acquedotto Pugliese, dal 1999, sotto il Governo D’Alema, trasformato da Ente Pubblico in Società per le del 2010 e del conseguente positivo risultato. Poi qualcosa si è inceppato e, proprio in coincidenza con lo svolgimento del referendum, in Consiglio Regionale si arriva a discutere un ddl profondamente modificato nei punti più qualificanti, che presenta persino il riferimento all’art. 23 bis, quello abrogato. Il testo contiene tali elementi di ambiguità, per esempio sulla possibilità di ricorrere a società miste per “attività strettamente connesse alla gestione del servizio idrico integrato”, da far dubitare della reale volontà di ripubblicizzare.
Il giorno della vittoria referendaria in Puglia rischia dunque di essere offuscato da ciò che il Comitato Pugliese Acqua Bene Comune considera una beffa. Margherita Ciervo, portavoce del Comitato, afferma con amarezza: «Questa mattina, mentre tutti noi eravamo ancora mobilitati per il raggiungimento del quorum, in Regione si apprestavano a fare una discussione assurda su un disegno di legge Azioni. Erano gli anni del “privato è bello” e guai ad obiettare.
Su sollecitazione del movimento per l’acqua, dopo alterni tentativi di spingere sulla strada della privatizzazione da parte di settori della maggioranza di centrosinistra, finalmente alla fine del suo precedente mandato, il presidente Vendola aveva espresso la volontà di ripubblicizzare l’AqP. Il risultato fu un disegno di legge scritto a più mani dalla Regione e dal Forum dei Movimenti per l’Acqua. L’acqua divenne un tema qualificante della campagna elettorale regoinastravolto nei contenuti essenziali».
Nicola Cesaria, Segretario pugliese del Prc: «Ora la Regione deve abbandonare ogni tentennamento e portare in Consiglio la legge sulla ripubblicizzazione dell’AqP nella sua stesura originaria, restituendo integralmente ad una gestione pubblica, democratica e partecipata tutte le funzioni del servizio idrico e garantendo ai cittadini/e pugliesi l’accesso all’acqua e il quantitativo minimo essenziale, in coerenza con il programma di governo e in sintonia con le richieste avanzate dal vasto e plurale movimento dell’ “acqua bene comune». La decisione di portare in Consiglio Regionale, proprio in coincidenza con il positivo esito del referendum, un testo profondamente modificato nei punti essenziali, si direbbe una provocazione.
La volontà popolare, anche in Puglia, ha spazzato via non solo leggi che imponevano la mercificazione dell’acqua, le centrali atomiche e i privilegi di pochi, ma anche le sacche trasversali di compatibilità con i potentati economici. Ora il re è nudo e ad indicarlo è un popolo consapevole e determinato».
Adesso tocca al Presidente Vendola ritessere la trama, forse un po’ sfilacciata, della “connessione sentimentale”, tante volte evocata, con la volontà espressa dai tanti uomini e donne di Puglia, nelle urne e nelle piazze di tutta la regione. La campagna sull’acqua non merita di essere annacquata.

martedì 14 giugno 2011

Comunicato del Comitato Referendario Pugliese "2 SI per l'Acqua Bene Comune"

Bari, 14 giugno 2011

Ieri, lunedì 13 giugno, l’esito del voto referendario segnava una svolta storica in questo Paese rispetto non solo al processo di privatizzazione ma anche al processo democratico e partecipativo.
Oggi, martedì 14 giugno - così come appreso esclusivamente dalla stampa - il Governo regionale della Puglia ha posto in discussione in Consiglio il Disegno di Legge sulla gestione del Servizio Idrico Integrato. Il testo portato in aula sulla “cosiddetta” ripubblicizzazione dell’Acquedotto Pugliese non è quello originario, scaturito dal tavolo tecnico congiunto fra Governo Regionale e Comitato Pugliese – Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua.
In sede di discussione in Consiglio, agli emendamenti proposti dall’Assessore Amati (e approvati dalle Commissioni competenti) si sono aggiunti altri presentati grazie alla tempestiva mobilitazione realizzata dal “popolo dell’acqua” di tutto il Paese, di cui abbiamo appreso durante la seduta del Consiglio alla quale abbiamo assistito.
Per il momento, vi diamo conto dei punti principali, rinviando la valutazione complessiva a un’analisi più approfondita del testo approvato dal Consiglio appena sarà reso disponibile.
Il riferimento al 23-bis è stato eliminato. Operazione giuridicamente dovuta in seguito all’esito del referendum!
L’articolo che faceva riferimento alla possibilità di gestire attraverso società miste le “attività strettamente connesse” alla gestione del SII è stato ulteriormente emendato a seguito della mobilitazione di oggi. La nuova formulazione non fa più riferimento alle “attività strettamente connesse” (come appreso in sede di Consiglio) bensì alle attività “diverse dal servizio idrico integrato ma da esso rivenienti”. Questo significherebbe che il ricorso eventuale a società di capitale non dovrebbe riguardare le attività di potabilizzazione, depurazione e distribuzione idrica.
L’erogazione gratuita del minimo vitale resta legata esclusivamente all’avanzo netto annuale di gestione”. Questo non è accettabile se si vuole garantire realmente il diritto all’acqua potabile, affinché non sia solo una mera dichiarazione di principio.
L’articolo che faceva riferimento all’amministratore unico nominato e revocato dal Presidente della Regione sentita la Giunta è rimasto invariato nonostante la proposta di un ulteriore emendamento che stabilisse la scelta, almeno del direttore generale, attraverso concorso pubblico. Si prende atto che anche questa proposta non ha trovato accoglimento nell’articolato della norma, lasciando ancora una volta la scelta in capo esclusivamente al Presidente della Regione e, quindi, a una forte influenza di carattere politico-partitico.
Con queste premesse riteniamo necessario sottolineare che non si potrà parlare di Acquedotto pugliese pubblico fin quando rimarrà una società per azioni non in grado, fra l’altro, di garantire l’erogazione gratuita del minimo vitale e, quindi, il diritto all’accesso all’acqua potabile.
In ultimo, poiché in aula consigliare abbiamo assistito a un ridicolo tentativo di strumentalizzazione riguardo alle nostre osservazioni e richieste - da parte di alcuni consiglieri del Pdl che fino ad oggi hanno avversato il processo di ripubblicizzazione e la campagna referendaria - riteniamo doveroso ribadire che il Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”– Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua non intende accettare alcuna strumentalizzazione sul proprio operato, né interpretazioni del proprio pensiero.

Segreteria del Comitato Referendario Pugliese "2 SI per l'Acqua Bene Comune"

lunedì 13 giugno 2011

E ora ripubblicizziamo l'Acquedotto Pugliese !!! Per davvero !!

REFERENDUM:
LA VITTORIA DEI SI’ È LA SCONFITTA DELLE PRIVATIZZAZIONI E DEL PENSIERO UNICO.
SI RIPARTA DALLA RIPUBBLICIZZAZIONE DELL’ACQUEDOTTO PUGLIESE.

Il popolo dei beni comuni ha indicato la strada da percorrere: una diversa idea della gestione dei diritti essenziali della persona, a cominciare dal diritto all’acqua.
Ora la Regione Puglia deve abbandonare ogni tentennamento e portare in Consiglio la legge sulla ripubblicizzazione dell’AqP, restituendo integralmente ad una gestione pubblica, democratica e partecipata tutte le funzioni del servizio idrico e garantendo ai cittadini/e pugliesi l’accesso all’acqua e il quantitativo minimo essenziale, in coerenza con il programma di governo e in sintonia con le richieste avanzate dal vasto e plurale movimento dell’ “acqua bene comune”. La decisione di portare in Consiglio Regionale, proprio in coincidenza con il positivo esito del referendum, un testo profondamente modificato nei punti essenziali, si direbbe una provocazione.
Rifondazione Comunista fa appello a tutti i consiglieri affinchè si torni alla proposta iniziale, per una reale ripubblicizzazione dell'AqP.
La volontà popolare, anche in Puglia, ha spazzato via non solo leggi che imponevano la mercificazione dell’acqua, le centrali atomiche e i privilegi dei potenti, ma anche le sacche trasversali di compatibilità con i potentati economici.
Ora il re è nudo e ad indicarlo è un popolo consapevole e determinato.

Bari,13.06.2011 Nicola Cesaria
segretario regionale Puglia






sabato 4 giugno 2011

EX CASERMA ROSSANI: Un albergo e 100 miniappartamenti? Ma questo era il programma del Centrodestra!

EX CASERMA ROSSANI: Un albergo e 100 miniappartamenti nella ex caserma Rossani?
Ma questo era il programma del Centrodestra!

Allarmanti notizie di stampa lasciano nelle ultime settimane trapelare che il Comune abbia pronta una delibera per una riqualificazione della Rossani da 83-90 milioni di euro che prevede anche la costruzione di un albergo e di 100 miniappartamenti con il raddoppio delle volumetrie esistenti oltre ad un parcheggio interrato da 1000 posti auto.

Il comune aveva già approvato nel 2008 uno studio di fattibilità per un importo di 43 milioni di euro già lì con l’intervento dei privati: che fine ha fatto quel progetto che fu presentato in pompa magna alla cittadinanza in un periodo preelettorale e inserito giustamente nel Piano Strategico Metropolitano Terra di Bari? La caserma Rossani dei “baresi” di cui tanto il Sindaco si vantava era solo uno slogan elettorale?
Sono stati ceduti beni comunali per ottenere la Rossani ed ora la “regaliamo” agli interessi dei soliti “costruttori” baresi solo perché ne è entrata direttamente in giunta una parte significativa ?

Che fine ha fatto lo spostamento nella Rossani degli uffici della circoscrizione ?
Sono stati impegnati 2,4 mil € per ristrutturare la ex_palazzina “comando” a tale scopo, è stato dato incarico per la progettazione definitiva ed esecutiva con relative indagini tecniche sul campo per una spesa di 80.000 € e poi ? Dove si farà la Circoscrizione ?
( delibera n 231 – determina assessorato del 23/07/2010 e del 12/12/2010 )

Si dirà, non ci sono soldi e siamo “costretti” a chiedere l’intervento dei privati !
Ma c’erano ( … e ci sono ancora) gli ultimi fondi europei 2007-2013 ed il Comune si è ben guardato da attivare un progetto di “rigenerazione urbana” sulla Rossani al fine di mantenerne un futuro “tutto pubblico” e da bene comunale quale essa è e se è vero, come è vero, che 2,4 mil € sono congrui per ristrutturare una palazzina, i 13 mil € che lo stato ha girato al Comune come conguaglio della permuta sarebbero bastati per ristrutturare 5 dei fabbricati più grandi!
Quindi deduciamo che sarebbe sufficiente una cifra non stratosferica per una ristrutturazione “saggia” ed orientata a mantenere una vocazione pubblica dell’area ( per es. ristrutturare solo i fabbricati grandi, demolire i piccoli e tutto il resto a parco)
Con il concorso di altre istituzioni si potrebbero raggiungere i fondi necessari senza svendere a privati: la Provincia per l’Accademia delle Belle Arti ed il Liceo Artistico, i ministeri per Carabinieri/Vigili del Fuoco, lo stesso Comune con suoi fondi per la Circoscrizione, che invece sta impegnando nella zona della Chiesa di S. Marcello, e la Regione con la destinazione di quota dei fondi europei per la rigenerazione urbana, che potrebbero essere destinati anche per un parcheggio interrato pertinenziale a gestione pubblica come “infrastruttura” cittadina.

Invece si prevede di costruire (ovviamente fatto dai privati) un parcheggio interrato da 1000 posti auto di cui solo una parte di tipo pertinenziale.
Che fine farebbe allora tutta la politica dei Park&Ride di questa amministrazione?
Forse non è di un altro autosilo privato che si sente la necessità ma di uno pubblico a basso costo. Oltremodo strano è anche il fatto che rispetto al progetto iniziale sbandierato e pubblicizzato che prevedeva sì un parcheggio interrato, ma lo collocava nella zona del vecchio campo di calcio, salvaguardando quindi gli alberi esistenti, ora il parcheggio venga collocato sotto la “piazza d’armi” allargandolo verso via Buccari, progettando quindi l’abbattimento di tutti gli alberi d’alto fusto lì presenti. í e sostituendoli, magari, con una serie di “palmette” e fioriere per spacciarlo per parco.ý

E’ mai possibile che Bari debba passare alla storia per le più spericolate speculazioni edilizie? La contorta storia di Punta Perotti nulla ha insegnato agli amministratori e agli imprenditori edili della città? E si ha tra l’altro l’ardire di affermare che questo progetto non necessita di modifiche al Piano Regolatore? Forse è proprio vero che il “Potere” acceca la ragione e sfocia spesso in delirio di onnipotenza e arroganza.

Concludendo che fine ha fatto la petizione popolare firmata da 3000 cittadini che chiedeva la trasformazione della Rossani in un Parco polifunzionale al servizio dei cittadini e della bellezza della nostra città? In quale considerazione è stata tenuta? E’ questo che si intende per “partecipazione “ dei cittadini al processo decisionale?

Bari, 4 giugno 2011

Il segretario del circolo Marx del PRC di Carrassi/San Pasquale
Prof. Gigi Liantonio