Giovani Comunisti: l'8 febbraio in piazza per la cancellazione della Fini-Giovanardi
I governi Berlusconi degli ultimi vent'anni ci hanno lasciato una sequela di leggi nate all'insegna della repressione, dell'ignoranza e della propaganda.
Al fianco della scandalosa Bossi-Fini sull'immigrazione c'è l'altrettanto drammatica Fini-Giovanardi sulle droghe.
Una legge fondata su due principi: l'abolizione di ogni distinzione tra droghe leggere e pesanti e l'inasprimento delle pene, comprese quelle detentive, anche per il semplice possesso o uso. Una legge repressiva fatta per accontentare l'opinione pubblica.
In otto anni la Fini-Giovanardi haprodotto solo anni di carcere, sovraffollamento dei luoghi di detenzione ed un enorme costo per lo Stato. Ma allo stesso tempo molti tribunali hanno sospeso i giudizi e rinviato la legge al riesame della Corte Costituzionale. La Corte si riunirà per discutere l'eventuale incostituzionalità della legge l'11 febbraio.
Per questo l'8 febbraio si terrà a Roma un'importante manifestazione nazionale antiproibizionista, l'appuntamento è alle ore 12.00 in Piazza Bocca della Verità. La manifestazione è promossa dall'appello “Illegale è la legge, ilsuo costo è reale...”www.leggeillegale.org che ha raccolto un vasto fronte di movimenti, partiti, onlus, operatori del settore, associazioni e istituzioni.
Anche i Giovani Comunisti vi partecipano convintamente. Chiediamo l'immediata abolizione della Fini-Giovanardi come primo passo per la riapertura di un confronto serio in tema di droghe: bisogna porre fine all'enorme costo sociale ed economico che tale legge comporta per noi e per il nostro paese, bloccare gli enormi guadagni delle narcomafie, depenalizzare l'uso delle droghe leggere, aprire alla ricerca per scopi terapeutici.
Quella antiproibizionista non è solo una battaglia per la libertà di scelta, per un corretto approccio culturale nei confronti delle droghe leggere, ma un'importante battaglia contro le mafie e la repressione.
Una legge fondata su due principi: l'abolizione di ogni distinzione tra droghe leggere e pesanti e l'inasprimento delle pene, comprese quelle detentive, anche per il semplice possesso o uso. Una legge repressiva fatta per accontentare l'opinione pubblica.
In otto anni la Fini-Giovanardi haprodotto solo anni di carcere, sovraffollamento dei luoghi di detenzione ed un enorme costo per lo Stato. Ma allo stesso tempo molti tribunali hanno sospeso i giudizi e rinviato la legge al riesame della Corte Costituzionale. La Corte si riunirà per discutere l'eventuale incostituzionalità della legge l'11 febbraio.
Per questo l'8 febbraio si terrà a Roma un'importante manifestazione nazionale antiproibizionista, l'appuntamento è alle ore 12.00 in Piazza Bocca della Verità. La manifestazione è promossa dall'appello “Illegale è la legge, ilsuo costo è reale...”www.leggeillegale.org che ha raccolto un vasto fronte di movimenti, partiti, onlus, operatori del settore, associazioni e istituzioni.
Anche i Giovani Comunisti vi partecipano convintamente. Chiediamo l'immediata abolizione della Fini-Giovanardi come primo passo per la riapertura di un confronto serio in tema di droghe: bisogna porre fine all'enorme costo sociale ed economico che tale legge comporta per noi e per il nostro paese, bloccare gli enormi guadagni delle narcomafie, depenalizzare l'uso delle droghe leggere, aprire alla ricerca per scopi terapeutici.
Quella antiproibizionista non è solo una battaglia per la libertà di scelta, per un corretto approccio culturale nei confronti delle droghe leggere, ma un'importante battaglia contro le mafie e la repressione.
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