L'operazione “Protective Edge”, scatenata l'8 luglio da Israele con centinaia di bombardamenti sulla Striscia di Gaza, ha ucciso in soli sei giorni oltre 170 palestinesi (ma il numero dei morti cresce esponenzialmente di ora in ora), molti dei quali giovani e bambini. Israele ha ammassato il suo esercito su Gaza e si appresta a lanciare un’operazione su vasta scala analoga a “Piombo Fuso” che nel 2008/2009 provocò migliaia di vittime palestinesi.
Massacri e devastazioni a marchio israeliano sulla popolazione palestinese si ripetono ormai ciclicamente. Obiettivi dei bombardamenti sono ospedali, scuole e altri siti civili.
I palestinesi della Striscia di Gaza sono isolati via mare e via terra, intrappolati nella loro terra con esigui mezzi di soccorso e sottomessi agli umori dell'Egitto per l'apertura di Rafah, unica via di uscita per i feriti.
“Protective Edge” è il pretestuoso epilogo, che si prospetta purtroppo di lunga durata, della rappresaglia feroce innescata dai coloni israeliani con l'omicidio di Mohammed Abu Khdeir, ragazzo sedicenne arso vivo, a seguito dell'omicidio dei tre giovani coloni israeliani.
I bombardamenti su Gaza arrivano ad un mese dall'insediamento del Governo di unità nazionale palestinese e quasi in concomitanza del 10° anniversario della Sentenza della Corte Internazionale di Giustizia che, il 9 luglio 2004, ha condannato il muro israeliano nei Territori Palestinesi. Come sempre, Israele è sordo a tutte le sentenze ed agisce con il favore degli USA, arrivato puntuale anche per l'operazione “Protective Edge”, e nel silenzio complice dell'Unione Europea.
In Italia, mentre l'Alenia Aermacchi (Finmeccanica) fornisce a Israele caccia M-346, le istituzioni nazionali e locali tacciono e i media ripetono il solito cliché di capovolgimento dei fatti che dipinge i palestinesi come temibili terroristi e incornicia gli israeliani nel quadro limpido di povere vittime. Questa informazione distorta dell'ennesimo massacro a danno della popolazione palestinese è in innegabile complicità con la politica israeliana.
Chiediamo al governo italiano una ferma condanna dello stato di Israele, fondato su una politica di apartheid, di esclusione e ghettizzazione della popolazione palestinese, di repressione feroce e indiscriminata contro un intero popolo colpevole di voler esistere libero e indipendente sulla propria terra.
Aderiamo alla campagna BDS (boicottaggio, disinvestimento, sanzioni) verso Israele.
Chiediamo che le istituzioni – a partire dalla regione Puglia – interrompano ogni collaborazione con le istituzioni israeliane
Mercoledì 16 luglio. Ore 18.00
Piazza Prefettura, Bari
Presidio di solidarietà con la popolazione palestinese
Evento FB: www.facebook.com/events/330270007097910
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