Ci dispiace, sindaco, ma non ci sentiamo scortesi se non avvertiamo il bisogno di salutare Berlusconi, non avvertiamo l'esigenza di usare il Palazzo di Città per omaggiare, ironicamente o meno, neppure lei ormai sa perché lo ha fatto, colui che da vent'anni ha piegato la democrazia italiana ai suoi interessi economici e giudiziari.
Ci dispiace, sindaco, ma non crediamo che raccontare la verità su Berlusconi rappresenti una demonizzazione dell'avversario di cui lei parla, prendendo a prestito un bagagliaio di argomentazioni della corte berlusconiana.
Ci dispiace, sindaco, ma non ci sentiamo rappresentati da un primo cittadino che usa il palazzo dei baresi per esprimere personali, bizzarri auguri all'uomo che ha distrutto la giustizia, piegato lo stato sociale, massacrato la scuola pubblica, riempito il parlamento di inquisiti e condannati.
Ci dispiace, sindaco, perché spesso abbiamo criticato il suo operato politico, ma mai fino ad ora eravamo giunti al punto di doverci vergognare di lei.
Bentornato Silvio? No, grazie
Nessun commento:
Posta un commento