Bari, 8 luglio 2011
Insieme ad altri esponenti della sinistra di Bari, abbiamo promosso un momento di riflessione e di discussione sulla questione della sicurezza, dell'antifascismo e dell'antirazzismo in città.
E' sotto gli occhi di tutti che a Bari da tempo si è avviato uno “sdoganamento” di pratiche di destra xenofobe e razziste, si sono verificate aggressioni ai Gay e giovani militanti di sinistra, si è legittimata la presenza di organizzazioni di destra camuffate da ONLUS in iniziative pubbliche promosse o patrocinate da Comune, Provincia e Regione.
La stessa manifestazione al quartiere Libertà rientra in questa strategia di penetrazione nel tessuto cittadino di queste pratiche, questo non può e non deve avvenire. Vanno messe in campo iniziative di controinformazione, vanno costruiti gli anticorpi sociali al più presto: in questa direzione molto possono fare le iniziative come quella promossa in alternativa al corteo, e ancora di più possono fare le istituzioni.
Che al quartiere Libertà come in altri quartieri c'è un problema di legalità è fuori dubbio, ma le risposte che vengono date a questo problema fanno più paura. Risposte che ipocritamente alimentano la demonizzazione dell'altro, del diverso, dell'immigrato, e che, cavalcando il mito ipocritamente securitario delle forze dell'ordine, chiedono altresì più repressione e più criminalizzazione della collettività. Queste politiche applicate in altre città italiane hanno ampiamente mostrato il loro fallimento.
Quello che si nota al quartiere Libertà è la scarsa presenza dell'amministrazione comunale di Bari, a cui si propone un consiglio comunale monotematico, per discutere con i cittadini e le forze democratiche sugli interventi possibili da fare nel quartiere.
Sabino De Razza, segretario provinciale Rifondazione Comunista Bari
Vito Leli, portavoce Giovani Comunisti Bari
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