lunedì 28 novembre 2011

Benedetto Petrone (1977-2011) e l'attualità dell'Antifascismo

Il prossimo 28 novembre cade il 34° anniversario dalla morte di Benedetto Petrone, un ragazzo di 17 anni, comunista ed antifascista, ucciso per mano di un gruppo di fascisti provenienti dalla sede del MSI.

Oggi come allora, il 28 novembre non è vissuto a Bari come una ricorrenza formale da ostentare acriticamente, bensì come un processo culturale e sociale da riattualizzare costantemente all’interno delle nuove forme che il Capitale assume nei confronti di tutte le minoranze della società. E’ necessario attualizzare il Fascismo, per dare un valore nuovo e reale all'Antifascismo.



L’attualità dell’Antifascismo si misura dalle politiche ipocritamente securitarie perpetrate nei confronti dei fratelli e delle sorelle migranti, che fuggendo da fame, miseria e guerre, giungono in Italia per un futuro migliore e vedono colpevolizzata la propria disperazione dall’apparato burocratico repressivo italiano. L’attualità dell’Antifascismo è la lotta contro il neoautoritarismo dei Presidi scolastici che minacciano il divieto di assemblea di classe e di istituto, per quegli studenti che scendono in piazza per denunciare l’impossibilità di una didattica serena all’interno di edifici fatiscenti e\o pericolanti.

L’attualità dell’Antifascismo è la difesa dei diritti delle donne contro le pratiche autoritarie perpetrate in famiglia e sui luoghi di lavoro e quella dei diritti degli omosessuali contro il perbenismo piccolo-borghese e l’oscurantismo del Vaticano.

L’attualità dell’Antifascismo è la denuncia delle politiche neoliberiste di matrice europea che con i continui tagli allo Stato sociale delegano ai privati ed alla legge di mercato i compiti fondamentali dello Stato di tutelare i servizi sociali dei cittadini; trasformando così quei bisogni e quei diritti da garantire in merce da acquistare e consumare.

L’attualità dell’Antifascismo si trova nei quartieri periferici abbandonati al degrado culturale e sociale, dove è presente il terreno fertile per diffondere l'alibi della “colpa dell’ultimo”: un alibi che alimenta il razzismo verso il diverso e che infonde al penultimo che la causa dei suoi problemi sia l'ultimo e non il sistema economico che li ha creati.

Se l’Antifascismo non si declina all’interno delle diverse forme di sfruttamento delle classi sociali e dei soggetti sociali più deboli, questo valore si traduce in mera ostentazione identitaria o si riduce ad una guerra tra bande, che alimenta la cosiddetta "teoria degli opposti estremismi".

Per queste ragioni, aderiamo convintamente alla Manifestazione Antifascista di lunedì 28 novembre, in Piazza Umberto a Bari, alle ore 17.


Bari, 26 novembre 2011

Vito Leli, portavoce Giovani Comunisti Bari

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