martedì 15 novembre 2011

Dalle classi pollaio alle scuole pollaio, continua l’attacco alla scuola pubblica

La scuola italiana è in una situazione drammatica: tagli di personale e di risorse, classi sovraffollate, riduzione del sostegno, irregolarità nelle nomine, tagli agli enti locali per l’erogazione dei servizi, riduzione dei fondi per le spese di funzionamento, precarietà dell’edilizia scolastica e della messa a norma degli edifici.
Come se ciò non bastasse, ad avvilirne ulteriormente la qualità e la vivibilità, si è abbattuta sulla scuola un’altra manovra (L.111/2011-art.19), con cui il Governo Berlusconi ha inteso imporre l’accorpamento selvaggio di scuole in istituti comprensivi, introducendo la soglia capestro di mille alunni al minimo e lucrando sul taglio di posti di dirigenti e di personale ATA.

Il risultato di questa operazione contabile è la perdita di migliaia di scuole autonome e di migliaia di posti di lavoro.
Ancora una volta viene confermata la volontà di considerare l’istruzione un territorio di scorribande contabili.
Alle Regioni, ai Comuni e alle Province è assegnata la stesura dei piani di dimensionamento: agli enti locali è infatti attribuita per legge ogni competenza in materia di soppressione, istituzione, trasferimento di sedi, plessi, unità delle istituzioni scolastiche.
In particolare le Regioni devono dare le linee guida e licenziare il piano definitivo: secondo le direttive dell’ ormai “ex Governo” e della “ex Ministra”, le Regioni dovrebbero ora varare un piano che le renderebbe di fatto corresponsabili di un vero e proprio tracollo del sistema scolastico.
Riconosciamo alla Regione Puglia di aver emesso linee guida che pongono al centro la qualità delle opportunità formative sottolineando che gli istituti comprensivi non possono rappresentare una scelta imposta per “fare cassa”.
Chiediamo ora alla Regione di perseguire con fermezza tali obiettivi, attivandosi con ogni mezzo in suo potere, a maggior ragione ora che il governo Berlusconi è decaduto, perché vi sia una moratoria dei provvedimenti ed un cambiamento radicale della normativa nazionale..
Ai Comuni e alle Province chiediamo di difendere le scuole dei propri territori, veri e propri presidi di democrazia, evitando disastrose divisioni e accorpamenti ragionieristici!

Rifondazione Comunista è al fianco degli studenti, dei lavoratori, dei cittadini/e mobilitati contro l’attacco alla scuola pubblica in difesa del diritto all’istruzione per tutti e tutte.


Rifondazione Comunista Puglia

Nessun commento:

Posta un commento