LA POLEMICA
Crocifissi e soldi al San Raffaele
Prc contro "Vendola l'integralista"
Attacco di Barbarossa e Cesaria al governatore della Regione per avere intitolato l'aeroporto e l'oncologico a Giovanni Paolo II, per i soldi a don Verzé e per l'acquisto di crocifissi e immagini di san Nicola e san Pio da esporre negli uffici. La replica di Introna: "Hanno idee confuse sulla laicità"
di RAFFAELE LORUSSORepubblica 12 aprile 2011
Troppi crocifissi e immagini sacre. Rifondazione comunista lancia una crociata per la laicità negli ambienti del consiglio regionale. Imma Barbarossa, del dipartimento nazionale laicità e nuovi diritti, e Nicola Cesaria, segretario del Prc pugliese, puntano il dito contro il presidente dell'assemblea regionale, Onofrio Introna, senza però risparmiare il governatore Nichi Vendola. A scatenare la reazione è l'acquisto di un certo numero di crocifissi e di immagini di San Nicola e padre Pio, disposto dal presidente Introna. "In prossimità della Pasqua - ironizzano i due esponenti del Prc - i consiglieri sentono evidentemente il bisogno di una particolare protezione divina per la loro attività istituzionale. Evidentemente sono tutti e tutte cattolici praticanti e osservanti".
Ma c'è di più. Non è un caso che l'attacco arrivi alla vigilia della seduta del consiglio di questa mattina, nel cui ordine del giorno figura la mozione del consigliere pdl Massimo Cassano per l'esposizione del crocifisso nell'aula consiliare. Sia pure senza mai citarlo, i due esponenti di Rifondazione comunista, partito non rappresentato in consiglio regionale, ne hanno anche per il presidente Nichi Vendola. "Non bastò - dicono - l'inaugurazione della prima legislatura della "Puglia migliore", nel 2005, con l'intitolazione dell'aeroporto di Bari a papa Wojtyla, né la recente intitolazione a Giovanni Paolo II dell'ospedale oncologico di Bari; non bastano le laute sovvenzioni al San Raffaele di don Verzè, a Taranto, a discapito della malandata sanità pubblica pugliese. La "Puglia migliore" deve essere benedetta mentre legifera". Di qui, l'appello: "Noi, laici e laiche, protestiamo contro questa visione integralista, dogmatica e confessionale delle religioni e chiediamo ai consiglieri di avere a cuore la laicità delle istituzioni, il rispetto della Costituzione e, soprattutto, il rispetto dell'aula consiliare, che è pubblica e quindi di tutti, credenti e non credenti".
Per il presidente Onofrio Introna si tratta di una polemica inutile. "È chiaro - dice - che siamo di fronte a un attacco al presidente Vendola per il San Raffaele. Rifondazione comunista ha le idee confuse sulla laicità delle istituzioni, che non è mai stata in discussione, e il diritto di ciascuno di professare la propria fede. In Regione mai nessuno è stato obbligato ad atti di fede. Se però ci sono consiglieri credenti che vogliono esporre il crocifisso o immagini sacre nei propri uffici sono liberi di farlo. Rifondazione comunista dovrebbe chiarirsi le idee sulla laicità e sui diritti costituzionalmente garantiti".
Ma c'è di più. Non è un caso che l'attacco arrivi alla vigilia della seduta del consiglio di questa mattina, nel cui ordine del giorno figura la mozione del consigliere pdl Massimo Cassano per l'esposizione del crocifisso nell'aula consiliare. Sia pure senza mai citarlo, i due esponenti di Rifondazione comunista, partito non rappresentato in consiglio regionale, ne hanno anche per il presidente Nichi Vendola. "Non bastò - dicono - l'inaugurazione della prima legislatura della "Puglia migliore", nel 2005, con l'intitolazione dell'aeroporto di Bari a papa Wojtyla, né la recente intitolazione a Giovanni Paolo II dell'ospedale oncologico di Bari; non bastano le laute sovvenzioni al San Raffaele di don Verzè, a Taranto, a discapito della malandata sanità pubblica pugliese. La "Puglia migliore" deve essere benedetta mentre legifera". Di qui, l'appello: "Noi, laici e laiche, protestiamo contro questa visione integralista, dogmatica e confessionale delle religioni e chiediamo ai consiglieri di avere a cuore la laicità delle istituzioni, il rispetto della Costituzione e, soprattutto, il rispetto dell'aula consiliare, che è pubblica e quindi di tutti, credenti e non credenti".
Per il presidente Onofrio Introna si tratta di una polemica inutile. "È chiaro - dice - che siamo di fronte a un attacco al presidente Vendola per il San Raffaele. Rifondazione comunista ha le idee confuse sulla laicità delle istituzioni, che non è mai stata in discussione, e il diritto di ciascuno di professare la propria fede. In Regione mai nessuno è stato obbligato ad atti di fede. Se però ci sono consiglieri credenti che vogliono esporre il crocifisso o immagini sacre nei propri uffici sono liberi di farlo. Rifondazione comunista dovrebbe chiarirsi le idee sulla laicità e sui diritti costituzionalmente garantiti".
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