La giornata di ieri credo sia stata quella che ha visto oltrepassare il limite di quella che continuiamo a voler chiamare democrazia e rispetto della legalità. Una giornata in cui tutto è cambiato. I fatti gravissimi accaduti in Clarea e alla baita, il tentativo di omicidio perchè solo in questo modo si può chiamare, nei confronti di Luca da parte delle forze del disordine, ha fatto sì che si sia veramente passato ogni limite, che lor signori ci abbiano ormai palesemente dichiarato guerra guidati dalla mano assassina di un governo che anzichè ascoltare le richieste dei suoi cittadini e delle popolazioni tutte, usa la forza della violenza per imporre i suoi loschi e sporchi affari ed è disposta a tutto per raggiungere i suoi sporchi fini.
martedì 28 febbraio 2012
L'Anticapitalismo del movimento No Tav
Questo pomeriggio siamo scesi in piazza in presidio di fronte la Prefettura di Bari in solidarietà all'ennesima aggressione delle forze dell'ordine ai danni del movimento No Tav. Nella notte tra domenica 26 e lunedì 27 febbraio, un dispiego di blindati ha attuato un blitz per ampliare il cantiere del TAV in Valle Clarea, nei pressi di Giaglione, in Val di Susa.
Questa azione delle forze dell'ordine si consuma proprio la manifestazione pacifica e nonviolenta di decine di migliaia di persone che sabato 25 febbraio hanno raggiunto la valle da tutta Italia per protestare contro la costruzione del TAV. Alla violenza della polizia gli attivisti si sono barricati in una baita situata in un'area interessata all'estensione del cantiere. Luca Abbà, 37 anni, agricoltore si è arrampicato per proteta su di un traliccio ad alta tensione; poi minacciato da un poliziotto è salito più in alto mettendo le mani sui cavi elettrici, è rimasto folgorato ed è caduto da una altezza di venti metri. Ora è in coma farmacologico con molteplici fratture ed anche con ustioni superficiali ed interne.
mercoledì 22 febbraio 2012
Cambiare rotta a Bari come in Italia: la Grecia è vicina
Il mondo va a rotoli, esplode la rabbia e lo sconforto popolare ma la ricetta del nostro sistema politico e mediatico è sempre la stessa: più leaderismo, meno democrazia per cittadini e lavoratori, più dirigismo, più partiti personali. Purtroppo registriamo sempre più come anche il sindaco Michele Emiliano sia sulla stessa cattiva strada narcisistica del GHE PENSI MÌ.
Ancora oggi di fronte alla squadernata crisi epocale che l’Italia, l’Europa, e l’economia globalizzata intera stanno attraversando ed alla enorme sofferenza sociale e ambientale che ad essa si accompagna, sconcertano sempre più questi atteggiamenti personalistici figli dell’epoca del berlusconismo maggioritario.
martedì 21 febbraio 2012
Comunicato Stampa Prc Bari su protocollo d’Intesa Regione-Comune per Parco Pubblico Rossani
Che le istituzioni rispettino i cittadini e la smettano di considerarsi dei padreterni, che si smetta di litigare sulla Rossani, e si passi ad operare firmando il protocollo d’Intesa tanto auspicato e dando la parola anche ad un Laboratorio per la progettazione partecipata per decidere in futuro cosa ci andrà dentro questo Parco (e non sotto!).
Sono troppi anni che aspettiamo e tanto tempo è passato da quando il Comune dispone di 13 mln di euro frutto dalla permuta e perdita di due gioielli come la Chiesa Russa e la Prefettura che non sono più dei baresi e oggi il sindaco ci viene a dire che faremo da soli quello che si poteva iniziare 4 anni fa?
domenica 19 febbraio 2012
Paolo Ferrero - StraGuadagno non è solo ignorante e maleducato
StraGuadagno non è solo ignorante e maleducato, in realtà è l'espressione pop della cultura dominante. Quando StraGuadagno dice che chi vive con 500 euro al mese è uno sfigato in realtà stà giudicando il povero attraverso l'ideologia del ricco che vive la propria situazione di ricchezza fosse lo stato di natura proprio di chi è capace. Secondo la vulgata diStraGuadagno l'essere umano è normalmente ricco; Se è povero è colpa sua, è uno sfigato per l'appunto.
Fino alla fine dell'800 la povertà era una colpa.
La conquista del '900 è stata la conquista di un punto di vista diverso, quello del povero. Dal punto di vista del povero il povero non è un ricco che non è riuscito a diventare tale a causa sua ma un uomo (una donna) che è povero in quanto SFRUTTATO. E' lo sfruttamento del ricco che rende l'uomo povero, non la sua incapacità.
Oggi StraGuadagno ci ricorda che il capitalismo ha vinto così tanto che il punto di vista del ricco E' IL PUNTO DI VISTA GENERALE, è l'ideologia dominante.
Compito nostro non solo organizzare i poveri affinche contestino StraGuadagno in ogni posto ove si possa recare ma - soprattutto - riuscire a ricostruire tra i poveri (i lavoratori, i precari, i pensionati, etc etc etc) la coscienza di non essere sfigati ma sfruttati.
La società in cui vi sono gli sfigati è una società in cui esiste solo un punto di vista: il loro. La società in cui esistono gli sfruttati, esistono 2 punti di vista: il loro e il nostro. E' il primo passo ma è un passo fondamentale: noi non siamo la loro appendice, noi siamo altro. Nella misura in cui ci riconosciamo come altro, possiamo riconoscerci contro di loro.
Paolo Ferrero
Fino alla fine dell'800 la povertà era una colpa.
La conquista del '900 è stata la conquista di un punto di vista diverso, quello del povero. Dal punto di vista del povero il povero non è un ricco che non è riuscito a diventare tale a causa sua ma un uomo (una donna) che è povero in quanto SFRUTTATO. E' lo sfruttamento del ricco che rende l'uomo povero, non la sua incapacità.
Oggi StraGuadagno ci ricorda che il capitalismo ha vinto così tanto che il punto di vista del ricco E' IL PUNTO DI VISTA GENERALE, è l'ideologia dominante.
Compito nostro non solo organizzare i poveri affinche contestino StraGuadagno in ogni posto ove si possa recare ma - soprattutto - riuscire a ricostruire tra i poveri (i lavoratori, i precari, i pensionati, etc etc etc) la coscienza di non essere sfigati ma sfruttati.
La società in cui vi sono gli sfigati è una società in cui esiste solo un punto di vista: il loro. La società in cui esistono gli sfruttati, esistono 2 punti di vista: il loro e il nostro. E' il primo passo ma è un passo fondamentale: noi non siamo la loro appendice, noi siamo altro. Nella misura in cui ci riconosciamo come altro, possiamo riconoscerci contro di loro.
Paolo Ferrero
mercoledì 8 febbraio 2012
10 febbraio giornata del ricordo… E noi ricordiamo tutto!
• 150.000 deportati jugoslavi durante il periodo del “terrore fascista” nei campi di prigionia di Italiani
• 120.000 vittime eseguite dall’esercito fascista durante la deportazione delle popolazioni cirenaiche
• 800 tonnellate di gas asfissianti riversate sulla popolazione etiope dall’aviazione fascista nel 1936/37
• 31 campi di concentramento italiani disseminati tra Albania e litorale adriatico, nei quali morirono circa 13.000 croati, oltre a migliaia di zingari, ebrei ed oppositori politici.
• Nel 1942 vi è l’annessione della Slovenia sotto il comando dei generali Robotti e Roatta, dai cui dispacci si legge: “Si ammazza troppo poco… Distruggere i paesi e sgomberare le popolazioni!”
• 120.000 vittime eseguite dall’esercito fascista durante la deportazione delle popolazioni cirenaiche
• 800 tonnellate di gas asfissianti riversate sulla popolazione etiope dall’aviazione fascista nel 1936/37
• 31 campi di concentramento italiani disseminati tra Albania e litorale adriatico, nei quali morirono circa 13.000 croati, oltre a migliaia di zingari, ebrei ed oppositori politici.
• Nel 1942 vi è l’annessione della Slovenia sotto il comando dei generali Robotti e Roatta, dai cui dispacci si legge: “Si ammazza troppo poco… Distruggere i paesi e sgomberare le popolazioni!”
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