REFERENDUM:
LA VITTORIA DEI SI’ È LA SCONFITTA DELLE PRIVATIZZAZIONI E DEL PENSIERO UNICO.
SI RIPARTA DALLA RIPUBBLICIZZAZIONE DELL’ACQUEDOTTO PUGLIESE.
Il popolo dei beni comuni ha indicato la strada da percorrere: una diversa idea della gestione dei diritti essenziali della persona, a cominciare dal diritto all’acqua.
Ora la Regione Puglia deve abbandonare ogni tentennamento e portare in Consiglio la legge sulla ripubblicizzazione dell’AqP, restituendo integralmente ad una gestione pubblica, democratica e partecipata tutte le funzioni del servizio idrico e garantendo ai cittadini/e pugliesi l’accesso all’acqua e il quantitativo minimo essenziale, in coerenza con il programma di governo e in sintonia con le richieste avanzate dal vasto e plurale movimento dell’ “acqua bene comune”. La decisione di portare in Consiglio Regionale, proprio in coincidenza con il positivo esito del referendum, un testo profondamente modificato nei punti essenziali, si direbbe una provocazione.
Rifondazione Comunista fa appello a tutti i consiglieri affinchè si torni alla proposta iniziale, per una reale ripubblicizzazione dell'AqP.
La volontà popolare, anche in Puglia, ha spazzato via non solo leggi che imponevano la mercificazione dell’acqua, le centrali atomiche e i privilegi dei potenti, ma anche le sacche trasversali di compatibilità con i potentati economici.
Ora il re è nudo e ad indicarlo è un popolo consapevole e determinato.
Bari,13.06.2011 Nicola Cesaria
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