Lo scorso sabato la Rete Antirazzista di Bari ha portato solidarietà ai migranti in sciopero della masseria Boncuri di Nardò. Una solidarietà che riteniamo importante per sostenere il coraggio e la volontà dei migranti-braccianti di Nardò che hanno intrapreso la lotta contro lo sfruttamento e la riduzione in schiavitù della loro vita da parte di caporali e produttori agricoli del territorio pugliese che agiscono in un sistema privo di garanzie per migliaia di lavoratori immigrati. Un sistema che per i migranti è fatto solo di soprusi, di degrado, di violenze e umiliazioni, di lavoro mal pagato o non pagato affatto, di difficoltà burocratiche, di diritti negati, di condizioni inaccettabili di cui il nostro territorio ne è diventato l´emblema per il resto d´Europa. Ed era inevitabile che proprio da questo territorio nascesse la volontà di riscatto di anni di sfruttamento e riduzione in schiavitù.
I racconti e le denunce dei migranti di Nardò ci hanno riportato alla storia del movimento afroamericano nelle zone del sud America a cavallo degli anni `50 e ´60, un movimento contro una struttura economica segregazionista e una politica razzista e violenta. Entrambe mascherate da un sistema democratico basato su un razzismo inclusivo, ovvero sull´inclusione dell´Altro ma per relegarlo nel fondo di una piramide economica e sociale.
Qualche tempo fa subito dichiarammo che "Da Rosarno non si torna indietro", oggi possiamo dire che "Dal Sud rinasce il riscatto" perché da Rosarno a Castelvolturno, dalla Sicilia alla Calabria e fin qui in Puglia le strutture di sfruttamento e di assoggettamento a cui sono sottoposti i migranti sono uguali e da questi stessi luoghi i cosiddetti neoschiavi si stanno riconquistando i propri diritti in quanto persone. Per questo sosteniamo i lavoratori migranti che a proprie spese stanno cercando la liberazione da un sistema di schiavitù, insieme ai volontari, le associazioni, e la società civile che gli sono vicini.
Rete Antirazzista Bari
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