Circa due mesi fa, iniziava il percorso di Cambiare si può, con l'appello per la creazione di una lista atuonoma alle politiche, alternativa sia al berlusconismo che al montismo e contraria alle poltiche di rigore (austerity, pareggio di bilancio, fiscal compact). Un percorso che ha subito ricevuto l'adesione di tantissimi e fatto ben sperare sulla possibilità concreta di poter finalmente aprire una pagina nuova, di poter unire le varie vertenze locali e settoriali, in un soggetto plurale, democratico e antiliberista.
domenica 30 dicembre 2012
sabato 29 dicembre 2012
Lettera di Paolo Ferrero 29.12.2012
LETTERA DEL SEGRETARIO NAZIONALE, PAOLO FERRERO
Cari compagni e compagne,
vi scrivo nel giorno in cui Ingroia ha sciolto
le riserve sulla sua candidatura e si è ufficialmente candidato a presidente
del consiglio per una lista che si chiama rivoluzione civile. Si tratta di un
risultato positivo in se perché vuol dire che alle prossime elezioni vi sarà
una lista a sinistra della coalizione de democratici e progressisti, su
posizioni chiaramente antiliberiste e antimontiane. La possibilità di portare
in parlamento una delegazione di coloro che in questi anni – partiti,
associazioni e comitati - si sono battuti contro le politiche liberiste - e
negli ultimi mesi con le politiche di Monti – è oggi alla portata di mano e si
tratta di un risultato di grande portata. Noi pensiamo che questo sia il punto
fondamentale e che a partire da questo risultato – tutt’altro che scontato –
occorra dare una valutazione positiva del risultato raggiunto.
mercoledì 19 dicembre 2012
Lettera di Paolo Ferrero 19.12.2012
Alle compagne e ai compagni iscritte e iscritti al Partito della Rifondazione Comunista
Care Compagne e Cari Compagni,
come deliberato in varie riunioni della Direzione nazionale e del Comitato Politico Nazionale, stiamo lavorando per la costruzione di una lista unitaria di sinistra che si presenti autonomamente alle prossime elezioni.
lunedì 26 novembre 2012
Rifondazione Comunista insieme a tutti gli antifascisti in piazza il 28 novembre
Rifondazione Comunista insieme a tutti gli antifascisti in piazza il 28 novembre
Il 28 Novembre di 35 anni fa il giovane comunista Benedetto Petrone veniva ucciso a colpi di coltello e cacciavite da un gruppo di fascisti a Bari.
L'orrore della violenza e dell'intolleranza fascista ne hanno sopraffatto il corpo, ma l'impegno e la militanza di Benedetto appartengono al patrimonio storico dell'antifascismo barese.
Il 28 Novembre di 35 anni fa il giovane comunista Benedetto Petrone veniva ucciso a colpi di coltello e cacciavite da un gruppo di fascisti a Bari.
L'orrore della violenza e dell'intolleranza fascista ne hanno sopraffatto il corpo, ma l'impegno e la militanza di Benedetto appartengono al patrimonio storico dell'antifascismo barese.
Il giovane, il militante, il sognatore, il comunista Benedetto è vivo nell'azione quotidiana degli attuali militanti e, la Federazione di Bari di Rifondazione Comunista rende omaggio alla memoria di Benedetto partecipando attivamente alle iniziative sul territorio che lo ricorderanno.
venerdì 23 novembre 2012
T. Guerra - Perchè Rifondazione comunista non partecipa alle primarie del centro-sinistra
PERCHÉ RIFONDAZIONE COMUNISTA NON PARTECIPA ALLE PRIMARIE DEL CENTRO-SINISTRA
· Perchè il Governo Monti, con il sostegno di un’inquietante maggioranza dal PDL al PD, ha tracciato la strada per i prossimi anni, dalla “riforma” delle pensioni alla manomissione dell’articolo 18, dai tagli a scuola e welfare alla vendita del patrimonio pubblico, dal pareggio di bilancio al fiscal compact fino allo smantellamento del contratto nazionale di lavoro.
· Perché si tratta di un governo apertamente di destra, espressione dei potentati economici e finanziari europei, che utilizza la crisi per smantellare ciò che rimane delle conquiste faticosamente raggiunte in passato dai lavoratori e dalle lavoratrici, generando recessione e disoccupazione di massa e tutelando, al contrario, gli interessi e i privilegi dei potenti e delle caste.
· Perchè il tessuto democratico del Paese rischia di essere definitivamente compromesso, con la rappresentanza ridotta a puro calcolo opportunistico e la criminalizzazione di ogni forma di dissenso e di conflitto.
· Perché nella carta d’intenti sottoscritta da tutti i candidati/e alle primarie vi è la sostanziale conferma di tutto ciò: la prospettiva è la prosecuzione delle stesse politiche con qualche sfumatura e distinguo .
· Perché non è vero che “there is no alternative”: l’alternativa è costruire una lista di sinistra per un’uscita dalla crisi basata non sul rigore ma sulla redistribuzione: della ricchezza, del lavoro, del potere.
L’alternativa è la costruzione di un processo inclusivo e partecipato per un progetto in Italia della Sinistra Europea, il corrispettivo di Syriza in Grecia, del Fronte de Gauche in Francia, di Izquierda Unida in Spagna, della Linke in Germania.
Per questo Rifondazione Comunista non partecipa alle primarie nazionali del centro sinistra, che si svolgono all’interno dell’accettazione dei trattati europei e delle politiche neoliberiste.
Tonia Guerra, segreteria regionale PRC PUGLIA
lunedì 19 novembre 2012
Presidio di solidarietà con Gaza - LUNEDI' 19/11 ORE 18.00 - PIAZZA PREFETTURA - BARI
Nella striscia di Gaza continuano i bombardamenti israeliani che finora (domenica 18 novembre 2012 ore 17.00) hanno già provocato 66 morti (di cui la metà sono bambini) e oltre 600 feriti, fra cui anche molti bambini. Di nuovo la prigione a cielo aperto in cui sono chiusi un milione e 650mila palestinesi diventa obiettivo della macchina da guerra di Israele, forse con il progetto di incendiare l'intera area o "semplicemente" per continuare lo stillicidio di morti e violenza che da anni va avanti quasi ini
nterrottamente insieme all'embargo. La campagna elettorale dei criminali di guerra di Netanyahu, Lieberman e Barak: bombardamenti a tappeto nella martoriata popolazione palestinese di Gaza. I governanti israeliani sbagliano nel credere che con questo massacro potranno premere sul Presidente Abu Mazen e costringerlo a non recarsi all'ONU per chiedere il suo RICONOSCIMENTO dello Stato di Palestina come membro osservatore dell'Ente internazionale.
Le Comunità palestinesi d'Italia chiedono alla Comunità Internazionale di porre fine immediata al massacro della nostra popolazione di Gaza, di far tacere la macchina bellica israeliana e condannare i responsabili israeliani per i loro crimini di guerra e contro l'umanità. Chiediamo inoltre che l'Italia sostenga la richiesta palestinese, votando il prossimo 29 novembre all'Assemblea Generale per il RICONOSCIMENTO dello Stato di Palestina, come Stato numero 194 dell'ONU.
L'Unione Europea e la Comunità Internazionale devono intervenire con forza e determinazione per costringere Israele al rispetto delle risoluzioni ONU e della legalità internazionale, impedendo ad Israele di continuare ad essere al di sopra e al di fuori della legge calpestando i legittimi diritti del popolo palestinese, tra cui: il diritto all'autodeterminazione, il diritto al RITORNO dei profughi cacciati dalle loro case e dalle loro terre; il diritto alla creazione dello Stato indipendente di Palestina con Gerusalemme Est sua capitale.
Condizioni senza le quali non ci sarà mai pace e sicurezza per nessuno in Medioriente.
Comunità palestinese Puglia e Basilicata
evento FB: http://www.facebook.com/events/373890746035910/
venerdì 12 ottobre 2012
RIVOLTA LA SCUOLA - BARI
Manifestazione studentesca: partenza ore 9,00 Piazza Umberto, Bari
Il governo Monti, con il sostegno bipartisan del PD e PdL, sta continuando le politiche neoliberiste del governo Berlusconi anche sul versante dell'istruzione e dei saperi.
Continuano infatti i tagli alla formazione pubblica, sanciti dall'ultima mannaia della spending review.
Ma c'è di più! Con la legge 953 (ex Aprea) la democrazia nelle scuole è in pericolo!
Infatti:
• aumenterà il potere dei dirigenti scolastici a discapito degli organismi collegiali composti da docenti, studenti e genitori;
• il diritto all'assemblea di studenti e studentesse non sarà più garantito nazionalmente, ma a discrezione di ogni singolo istituto (e quindi di ogni singolo dirigente scolastico ormai plenipotenziario!);
• sarà consentito l'ingresso negli organismi collegiali dei privati e dei loro interessi.
Per il sapere per tutte e tutti, per la scuola pubblica, per il nostro futuro vogliamo:
• Più soldi per la scuola pubblica e non un euro in più per quelle private!
• Il taglio delle spese militari in favore dell'aumento delle borse di studio e dei servizi per studenti e studentesse;
• Interventi per l'edilizia scolastica e per la messa a norma degli istituti scolastici;
• Il ritiro della legge 953 (ex Aprea) e quindi il divieto di ingresso dei privati nei Consigli d'istituto delle scuole;
• Più democrazia nelle scuole, meno poteri ai dirigenti scolastici in favore degli organismi collegiali, con garanzie dei diritti a livello nazionale;
• La trasformazione dell'ora di religione cattolica in storia delle religioni;
• L'abolizione dei test invalsi;
• L'eliminazione del portfolio dello studente, strumento di controllo e schedatura antidemocratico.
evento FB: http://www.facebook.com/events/417804944944896/
Il governo Monti, con il sostegno bipartisan del PD e PdL, sta continuando le politiche neoliberiste del governo Berlusconi anche sul versante dell'istruzione e dei saperi.
Continuano infatti i tagli alla formazione pubblica, sanciti dall'ultima mannaia della spending review.
Ma c'è di più! Con la legge 953 (ex Aprea) la democrazia nelle scuole è in pericolo!
Infatti:
• aumenterà il potere dei dirigenti scolastici a discapito degli organismi collegiali composti da docenti, studenti e genitori;
• il diritto all'assemblea di studenti e studentesse non sarà più garantito nazionalmente, ma a discrezione di ogni singolo istituto (e quindi di ogni singolo dirigente scolastico ormai plenipotenziario!);
• sarà consentito l'ingresso negli organismi collegiali dei privati e dei loro interessi.
Per il sapere per tutte e tutti, per la scuola pubblica, per il nostro futuro vogliamo:
• Più soldi per la scuola pubblica e non un euro in più per quelle private!
• Il taglio delle spese militari in favore dell'aumento delle borse di studio e dei servizi per studenti e studentesse;
• Interventi per l'edilizia scolastica e per la messa a norma degli istituti scolastici;
• Il ritiro della legge 953 (ex Aprea) e quindi il divieto di ingresso dei privati nei Consigli d'istituto delle scuole;
• Più democrazia nelle scuole, meno poteri ai dirigenti scolastici in favore degli organismi collegiali, con garanzie dei diritti a livello nazionale;
• La trasformazione dell'ora di religione cattolica in storia delle religioni;
• L'abolizione dei test invalsi;
• L'eliminazione del portfolio dello studente, strumento di controllo e schedatura antidemocratico.
evento FB: http://www.facebook.com/events/417804944944896/
domenica 7 ottobre 2012
Paolo Marra - La vicenda Tributi Italia deve far riflettere
La vicenda Tributi Italia deve far riflettere
Paolo Marra, Vice Sindaco Comune di Modugno
In Italia, soprattutto negli enti locali, nessuno rende mai il conto del proprio operato, del proprio agire politico. La vicenda Tributi Italia consolida questo convincimento.
Non ci si riferisce ai conti con la giustizia (quelli, prima o poi, si è chiamati a regolarli), ma al rendiconto delle scelte politiche adottate negli anni che, in particolare gli amministratori degli enti locali, dovrebbero presentare ai cittadini, magari a fine mandato, ossia dopo un congruo periodo di tempo. Ed invece nessuno viene mai chiamato ad illustrare le conseguenze delle proprie scelte che il più delle volte sono adottate collettivamente dagli organi istituzionali e quindi sono scelte politiche.
Da diversi anni, ormai, si sostiene, con ferma determinazione, che la soluzione all’inefficienza della pubblica amministrazione sta nella privatizzazione dei servizi pubblici locali. L’espressione “esternalizzazione dei servizi pubblici”, infatti, è stata coniata proprio per rappresentare queste scelte amministrative.
L’ufficio tributi del comune non funziona? Che problema c’è? Basta affidare la gestione dei tributi all’esterno, ad imprese private.
E così moltissimi comuni hanno affidato la gestione non solo dei tributi, ma di molti altri servizi, a società esterne oppure a società costituite dal comune medesimo, magari coinvolgendo nella società, in misura minoritaria o maggioritaria, imprenditori privati, i c.d. soci operativi.
Le aziende municipali sono pressoché scomparse.
Quasi tutti i comuni hanno preferito esternalizzare il servizio spazzamento, raccolta e smaltimento dei rifiuti, il servizio distribuzione del gas metano, il servizio trasporto pubblico locale, il servizio manutenzione strade, il servizio mensa scolastica e molti altri ancora.
Si badi bene: per il solo fatto di aver esternalizzato un servizio, i relativi costi per il Comune certamente si aggravano a) per effetto dell’IVA, che normalmente ammonta al 21% in più (non proprio un’inezia) poiché la società affidataria del servizio deve obbligatoriamente assoggettare ad IVA il corrispettivo della prestazione fornita e l’IVA, si sa, resta a carico di chi riceve la prestazione; b) per le spese di gestione della società, che ovviamente non possono non concorrere alla quantificazione del corrispettivo; c) per le spese relative alla gara d’appalto che, nel tentativo - non sempre coronato da successo - di scegliere in modo imparziale e trasparente il miglior partner al minor costo, comportano procedure complesse e spese niente affatto trascurabili.
Almeno sotto questo profilo, v’è un consistente aumento dei costi, non una diminuzione.
Quanto al miglior rapporto costi – benefici della gestione del servizio affidata al privato rispetto a quella affidata al pubblico, in verità, le esperienze, non solo quella davvero clamorosa di Tributi Italia, insegnano che per lo meno è tutto da dimostrare.
Eppure si continua a sostenere con insistenza e convinzione che per rendere alla cittadinanza servizi pubblici migliori a minor costo occorre rivolgersi al privato poiché il pubblico è quasi sempre fonte di inefficienze e ruberie di ogni genere.
Coloro i quali hanno deciso l’affidamento del servizio riscossione tributi a Tributi Italia dovrebbero, quanto meno, spiegare in che senso è migliorato il servizio per i loro amministrati. Per Tributi Italia sicuramente, ma per il Comune?
Sia chiaro: il caso Tributi Italia è solo quello più eclatante. Moltissimi comuni, e relativi cittadini, non sono affatto contenti dei servizi pubblici locali loro forniti per il tramite di imprese affidatarie e molto spesso i costi sopportati dall’ente, o peggio direttamente dagli stessi cittadini, non sono affatto più vantaggiosi rispetto ad una gestione municipale.
La privatizzazione dei servizi pubblici locali per molti è ancora la panacea di tutti i mali della pubblica amministrazione, ma sono pochissimi i casi in cui si è confrontata la qualità del servizio, e relativo costo, prodotto precedentemente in economia dal Comune con quella del servizio successivamente esternalizzato e quando ciò è avvenuto, con metodo serio e rigoroso, non sono mancati casi in cui si è preferito reinternalizzare il servizio.
Paolo Marra, Vice Sindaco Comune di Modugno
mercoledì 3 ottobre 2012
NEL MERITO DEL MERITO - Incontro pubblico su Scuola, Università e Formazione
Secondo il governo Monti nella Formazione sopravvive solo chi ha il merito. Ma è un'idea del merito che non considera il merito dell'esperienza lavorativa, le necessità di stabilità e le specificità delle strutture e dei lavoratori e nemmeno le difficoltà economiche e sociali di persone e territori.
I sistemi di valutazione come l'Invalsi, i sistemi di valutazione delle Università, le prove per il numero chiuso, il ridimensionamento regionale delle realtà scolastiche, selezionano le persone e le strutture già inserite in contesti privilegiati e svantaggiano i già svantaggiati.
Come si fa a garantire qualità senza garantire mezzi e risorse? Continuano i tagli nelle risorse destinate soprattutto alle scuole meridionali. Continua il finanziamento alle scuole private. Continuano irrisorie immissioni in ruolo mentre nelle graduatorie ad esaurimento aspettano più di 200.000 precari. Ai precari storici ed a pochi nuovi aspiranti "Giovani" (laureati prima del 2002) viene offerto un concorso per 11.000 posti da spalmare su due anni: meno del normale turnover del pensionamento.
Agli altri, i giovani che aspirerebbero a lavorare nel Welfare State e in particolare nella conoscenza, solo tagli (ops spending review) per ripianare i debiti che altri hanno, nei decenni, prodotto. Il massimo che viene offerto è che paghino da sé lautamente con corsi e master on-line, o con megatasse di iscrizione all'università, o ai TFA per l’abilitazione all’insegnamento per un posto di lavoro futuro?!?
Il concorso, come tutto ormai in Italia, viene fatto con quiz a risposta chiusa, una schedina di 50 crocette basata su inglese, informatica e comprensione del testo.
Nel frattempo ai prof. soprannumerari “inidonei” vengono imposte mansioni contrattuali ATA (a discapito del precariato storico ATA).
Vorremmo entrare nel merito del merito, discutere e rilanciare, coordinare le mobilitazioni nel mondo della scuola e della formazione. Pensiamo e parliamoci a voce alta!
Per questo proponiamo un incontro pubblico giovedì 4 ottobre alle ore 17 presso la Taverna del Maltese.
Dip. Scuola del PRC Bari
Evento FB: https://www.facebook.com/events/289159104522023/
Vorremmo entrare nel merito del merito, discutere e rilanciare, coordinare le mobilitazioni nel mondo della scuola e della formazione. Pensiamo e parliamoci a voce alta!
Per questo proponiamo un incontro pubblico giovedì 4 ottobre alle ore 17 presso la Taverna del Maltese.
Dip. Scuola del PRC Bari
Evento FB: https://www.facebook.com/events/289159104522023/
sabato 29 settembre 2012
Comunicato stampa antifascista
Il Partito della Rifondazione Comunista di Bari e i Giovani Comunisti di Bari sabato 29 settembre,in piazza insieme alle realtà realtà antifasciste baresi e pugliesi, in opposizione alla manifestazione di Forza Nuova, un partito nazifascista che si richiama a quei valori che hanno portato alla violenza del secondo conflitto mondiale e che oggi in nome della difesa della famiglia tradizionale compie aggressioni alle coppie omosessuali e irruzioni nei presidi ospedalieri per impedire alle donne il loro diritto all'aborto, oltre a tutte le pratiche razziste.
Questa rappresenta l'occasione per dichiarare la nostra opposizione al Europa delle Banche che, con le politiche di austerity sta aggravando la crisi economica già in atto. Con l'attacco ai diritti dei lavoratori e al welfare il Governo Monti sta creando quelle condizioni di povertà e disagio sociale in cui possono crescere quelle ideologie razziste e xenofobe cavalcate dalla estrema destra e volte ad indicare gli stranieri come l'alibi della crisi e ad alimentare guerre tra poveri.
Per queste ragioni il corteo fascista non può e non deve attraversare le vie del centro di Bari,in particolar modo Corso Vittorio Emanuele, via in cui si trovano molti simboli che ricordano l'antifascismo barese, dal teatro Piccini sede della prima riunione del comitato di liberazione nazionale alla lapide in memoria del compagno Benedetto Petrone vittima della violenza fascista a Bari.
Nel ribadire l'appello alle autorità per vietare la manifestazione fascista, si invita tutti e tutte i democratici a partecipare alle manifestazione antifasciste che si terranno in Piazza Garibaldi e in Piazza Prefettura sotto la lapide di Benedetto Petrone, a partire dalle ore 12.00 di sabato 29 settembre.
Bari 28.09.2012
Sabino De Razza, segretario provinciale rifondazione comunista
venerdì 28 settembre 2012
CINEFORUM ANTIFASCISTA: Brotherhood
Stiamo organizzando un cineforum per informare la cittadinanza barese che nella nostra città, medaglia d'oro al valor civile, che ha dato i natali ad eroi antifascisti come Benedetto Petrone e Michele Romito,
Si svolgerà sabato 29 settembre una manifestazione promossa da Forza Nuova, partito che si ispira agli ideali razzisti, autoritari del nazifascismo.
Invitiamo tutti i cittadini che credono nella democrazia e negli ideali della libertà e della giustizia a scendere pacificamente in Piazza Garibaldi il sabato pomeriggio del 29 settembre.
Si svolgerà sabato 29 settembre una manifestazione promossa da Forza Nuova, partito che si ispira agli ideali razzisti, autoritari del nazifascismo.
Invitiamo tutti i cittadini che credono nella democrazia e negli ideali della libertà e della giustizia a scendere pacificamente in Piazza Garibaldi il sabato pomeriggio del 29 settembre.
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giovedì 27 settembre 2012
Autoconvocazione per il 29 settembre
Da qualche giorno a questa parte ci siamo trovati a discutere sulla eventualità che nella nostra città si possa tenere un'adunata fascista. Abbiamo saputo che la QUESTURA DI BARI ha garantito una parata di questo tipo, malgrado le pressioni degli ultimi giorni, permettendo di sfilare di fronte alla targa in memoria di Benedetto Petrone, a pochi metri da dove fu ucciso da una squadraccia missina, di sfilare di fronte al Piccinni dove si tenne la prima riunione del Comitato di Liberazione Nazionale e di fare saluti romani a destra e a manca nel centro della città.
Questo per noi è inaccettabile.
Non possiamo accettare campagne d'odio omofobo e razzista.
In tempi di crisi economica, politica e sociale crediamo che non ci sia alcun bisogno di intolleranza, omofobia, odio e disprezzo ma che, al contrario, sia indispensabile convivenza democratica, affermazione dei diritti civili e rispetto delle libertà di tutte e tutti. Fuori dalla paura, dallo spread e dall'austerity.
Per impedire questo scempio abbiamo deciso di praticare l'antifascismo nel modo più largo e radicale possibile non delegando a nessuno se non a se stessi e ai propri corpi la difesa dei valori democratici e di convivenza civile e sociale.
Non è antifascismo tout court, ma difesa e conquista di nuovi diritti attraverso pratiche di cooperazione e di rete fra soggettività differenti per produrre un comune sociale e politico antifascista.
Per questo abbiamo deciso di costruire quel giorno uno spazio aperto, largo, moltitudinario di resistenza. Abbiamo deciso di scendere in Piazza Garibaldi, sabato 29 settembre, dalle 11:00. Abbiamo deciso di occupare quella piazza che Forza Nuova ha scelto per il suo raduno con tutte le nostre forme di resistenza, tutte le nostre storie di resistenza, tutte le nostre pratiche di resistenza.
Chiediamo a tutti gli attivisti, i militanti, le forze sociali, civili e politiche di condannare e di respingere il razzismo e l'omofobia delle formazioni neofasciste e di sostenere le campagne democratiche e civili di difesa e affermazione dei diritti di tutte le persone, qualunque sia la loro scelta sessuale o la loro provenienza geografica
Per noi esiste un solo modo di praticare antifascismo ed è togliere spazio e ossigeno ai fascisti, sempre.
sabato 22 settembre 2012
APPELLO ANTIFASCISTA per il 29 SETTEMBRE
29 settembre - Appello agli antifascisti pugliesi
Il 29 settembre, come in altre piazze italiane, anche a Bari Forza Nuova convoca una mobilitazione regionale che vedrà nella nostra città una concentrazione di militanti nazifascisti; scopriamo inoltre da un social network che tale manifestazione partirà da Piazza Garibaldi. La possibilità di vedere sfilare nelle nostre strade una manifestazione propugnata da un'organizzazione dichiaratamente omofoba, sessista e razzista non può che provocare sdegno e indignazione di ogni antifascista e sincero democratico.
Nonostante spaccino di essere una forza popolare e di battersi contro la crisi, sappiamo bene chi sono e quale sia la loro storia: violenti con alle spalle diverse condanne per aggressione ai danni di uomini e donne, colpevoli soltanto di essere di un'altra religione, di avere un aspetto troppo poco eurocaucasico, di non nutrire gli stessi gusti sessuali, di avere idee diverse dalle loro.
A questo proposito ricordiamo alcuni episodi di cronaca locale e nazionale.
Tra il 2002 ed il 2004 si sono resi protagonisti a Bari, di di svariati atti di violenza nei confronti di vari soggetti "colpevoli" di avversare il fascismo e di lottare per i diritti civili, come nel caso dell'aggressione nei confronti del presidente cittadino dell'Arcigay di allora.
Solo gli arresti, con capi d'imputazione quali il tentato omicidio, furono in grado di bloccare quella spirale di violenza. Tra gli arrestati spiccava l'attuale segretario regionale.
Giustificano con il loro amore distorto per la patria, atti come l'incendio doloso di campi rom; la loro "difesa" della famiglia tradizionale si traduce in aggressioni a giovani donne che esercitano il loro diritto ada abortire.
Parallelamente a quanto già intravisto nello scenario europeo, ed in particolare in Grecia, le realtà nazifasciste nostrane proclamano una lotta contro l'austerity spacciando come soluzione per uscire dalla crisi una lotta tra poveri. Aizzare le fasce economiche più in difficoltà, contro soggetti che vivono situazioni simili o peggiori, salvo poi mettersi al servizio dei poteri forti che la crisi l'hanno causata.
Troviamo sconcertante pertanto che questa manifestazione possa essere tollerata nella nostra città. Esigiamo pertanto che le autorità competenti revochino immediatamente i permessi concessi per tale iniziativa.
Se così non dovesse essere, si riterrebbe indispensabile l'autoconvocazione di tutti i soggetti antifascisti, antirazzisti e antisessisti pugliesi in quella data.
I firmatari:
Socrate Occupato, Villa Roth Occupata, Studenti Baresi in Lotta, Kasamatta Disobbediente, Link Bari, Uds Bari, Zona Franka - spazio sociale, Rifondazione Comunista Bari, Giovani Comunisti Bari, Sinistra Critica Bari, ARCIGAY Bari, Le Macerie - Baracche Ribelli, Giovani Democratici Terra di Bari, Run Bari, AteneinRivolta Bari, Cime di Queer, Ass. Otium\Taverna Vecchia, Arci Puglia, Ké Bari, Studenti Democratici, Un Desiderio in Comune, FGCI Puglia, Giovani IDV Prov. di Bari
giovedì 20 settembre 2012
ASSEMBLEA ANTIFASCISTA
Il 29 settembre a Bari, e in varie altre città italiane, si terrà questa famosa sfilata di bandiere, braccia tese, fumogeni e slogan del tipo "Marciare per non marcire". Si, proprio così. I personaggi in questione li conosciamo da più di 80 anni. Sono cambiate le città, i treni arrivano in ritardo, non ci sono più i balilla, anche se esistono ancora i patti laternensi. Li riconosciamo per strada ,sbucano dai tombini quando meno te lo aspetti. E con la stessa velocità ci ritornano. Questa volta peròi burattinai che li comandano hanno deciso che possono stare sotto la luce del sole per un po' di tempo. E possono addirittura pensare e tenere una bandiera nello stesso momento (!). Rivoluzionari. Si, è questa la parola. Rivoluzione è il grido di battaglia per questa sfilata di vermi vestiti da parassiti. Si, parassiti è la parola giusta. A quasi 10 giorni da questo "evento" nessuna istituzione si è permessa di protestare contro lo spirito"mussoliniano" che gli organizzotori stessi stanno portando avanti. Ma di questa indifferenza, anzi no,di questa tolleranza (o meglio di questo tappeto rosso - o nero - steso per l'occasione) noi non ci meravigliamo. I fascisti (si fanno chiamare così) non sono solo quelli che scenderanno in piazza la prossima settimana. Sono anche quelli che li appoggiano, che ci chiacchierano, che ci instaurano rapporti economici e soprattutto quelli che se ne servono per recuperare un po' di voti. Quelli che il sabato sera si prendono una birra insieme. Ma dopo questo breve preambolo arriviamo al dunque: la nostra città non ha bisogno di tutto ciò. Non ha biosognodi razzisti, xenofobi, omofobi. La nostra città ha bisogno di antifascisti. E perciò questo vuol essere un appelloaperto a tutti e a tutte. A quelli che credono nell'antifasdcismo come dovere sociale e a quelle che credono che l'antifascismopossa essere (forse) un aggregante politico, in una città che per vari legittimi, chiari motivi ha perso l'unità. E' dunque un appello che rivolgiamo a voi. A tutte le realtà antifasciste baresi. Il 29 è vicino. E bisogna impegnarsi e confrontarsi, accantonando per il momento tutti i dissidi interni.
Proponiamo dunque di vederci SABATO 22 SETTEMBRE alle ore 15.30 presso il pub STORIE DEL VECCHIO SUD, per una assemblea pubblica antifascista. Portate idee, proposte o qualsiasi altra cosa.
Proponiamo dunque di vederci SABATO 22 SETTEMBRE alle ore 15.30 presso il pub STORIE DEL VECCHIO SUD, per una assemblea pubblica antifascista. Portate idee, proposte o qualsiasi altra cosa.
sabato 7 luglio 2012
Il colloquio Scalfari-Napolitano
Si attendeva con impazienza quello che, a detta di molti, sarebbe stato l’articolo dell’anno, l’incontro chiarificatore tra il gotha del giornalismo italiano, Eugenio Scalfari, e il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, mirato a tranquillizzare gli italiani sulla difficile situazione del paese.
Ed ecco che la sorta di coperta di Linus su carta stampata è finalmente pronta. Il titolo sembra rassicurante: “Perche l’Italia deve farcela”. Ma arrivati a fondo pagina, negli occhi della maggior parte dei lettori con a cuore le sorti del paese, si sono presentati scenari alquanto convulsi e poco chiari.
Quello che leggiamo, infatti, altro non è che una pagina di diario che attesta il trascorrere di una giornata di due amici di vecchia data alle prese con discorsi pseudo-intellettuali, passeggiate, upupe e cinghialotti che sembrerebbero la rivisitazione dei maiali orwelliani, nei dintorni della dimora presidenziale. Insomma, un articolo costruito sul nulla.
Poco male se i protagonisti del non-articolo etichettano e spiegano la raffica di critiche piombate sulla testa del Presidente, riguardante la sua posizione inerente la trattativa tra Stato e mafia con lo stesso “costruito sul nulla”. Ma non è, non può e non dev’essere così. A gridarlo sono i milioni di cittadini, i parenti delle vittime di mafia che non possono accettare anche solo l’ipotesi che i rappresentanti dello Stato abbiano anche solo letto il papello di Riina o che uomini condannati per mafia siedano ancora in Parlamento. Quegli stessi cittadini hanno il diritto e il dovere di gridare la propria indignazione, di avere risposte senza essere considerati decerebrati ossessionati e ossessionanti e senza che il Presidente della Repubblica o il giornalista di turno liquidi il tutto con tono seccato e spicciolo. Ancor più inacettabile è che il Presidente della Repubblica Italiana, colui che ci rappresenta, colui che dovrebbe essere super-partes s’impegni a difendere un privato cittadino, come Nicola Mancino, dalla posizione ambigua e, comunque, al vaglio della Magistratura. Quest’ultimo, da quanto emerge dalle intercettazioni, pressa inesorabilmente il consigliere del Quirinale, D’Ambrosio, affinchè quest’ultimo parli con Napolitano o riesca in modo lecito o no, ad organizzare un incontro con il Procuratore Grasso “in maniera riservatissima”.
A quanto pare, le parole della coppia Mancino-D’Ambrosio hanno fatto breccia nel cuore del magnanimo Giorgio, che s’impegna a difendere tutto e tutti a spada tratta, senza sentir ragione. E chi se ne frega della sparizione dei computer di Falcone, dell’agenda rossa di Paolo Borsellino, delle dichiarazione di pentiti e dell’irresponsabilità di uomini come Conso!
Brecht bramava dire “beato quel popolo che non ha bisogno di eroi”. Ed è ormai solo a loro, vista la nostra classe politica, che ci aggrappiamo. Ed è per questo che lo scorso 23 maggio ero a Palermo, per rendere omaggio ad alcuni eroi. Con gli occhi gonfi di lacrime, ripenso a quella ridicola corona di fiori posta in via D’Amelio, circa 50 giorni fa, da parte del capo dello Stato, e la voglia di buttarla via, strapparla in mille pezzi. Sarebbe stata la piccola rivincita di un giovane italiano. Non un giovane invocato da Napolitano nei suoi discorsi demagogici, ma un giovane di Paolo Borsellino, alla disperata ricerca di un po’ di fresco profumo di libertà. Ed è il 19 luglio, mentre renderemo omaggio ad altri eroi indimenticabili che, tutti insieme, dimostreremo con fatti, con valori e buoni propositi e non con articoli che l’Italia, la vera Italia ce la farà e che forse ce l'ha già fatta.
Nicola De Filippis
Ed ecco che la sorta di coperta di Linus su carta stampata è finalmente pronta. Il titolo sembra rassicurante: “Perche l’Italia deve farcela”. Ma arrivati a fondo pagina, negli occhi della maggior parte dei lettori con a cuore le sorti del paese, si sono presentati scenari alquanto convulsi e poco chiari.
Quello che leggiamo, infatti, altro non è che una pagina di diario che attesta il trascorrere di una giornata di due amici di vecchia data alle prese con discorsi pseudo-intellettuali, passeggiate, upupe e cinghialotti che sembrerebbero la rivisitazione dei maiali orwelliani, nei dintorni della dimora presidenziale. Insomma, un articolo costruito sul nulla.
Poco male se i protagonisti del non-articolo etichettano e spiegano la raffica di critiche piombate sulla testa del Presidente, riguardante la sua posizione inerente la trattativa tra Stato e mafia con lo stesso “costruito sul nulla”. Ma non è, non può e non dev’essere così. A gridarlo sono i milioni di cittadini, i parenti delle vittime di mafia che non possono accettare anche solo l’ipotesi che i rappresentanti dello Stato abbiano anche solo letto il papello di Riina o che uomini condannati per mafia siedano ancora in Parlamento. Quegli stessi cittadini hanno il diritto e il dovere di gridare la propria indignazione, di avere risposte senza essere considerati decerebrati ossessionati e ossessionanti e senza che il Presidente della Repubblica o il giornalista di turno liquidi il tutto con tono seccato e spicciolo. Ancor più inacettabile è che il Presidente della Repubblica Italiana, colui che ci rappresenta, colui che dovrebbe essere super-partes s’impegni a difendere un privato cittadino, come Nicola Mancino, dalla posizione ambigua e, comunque, al vaglio della Magistratura. Quest’ultimo, da quanto emerge dalle intercettazioni, pressa inesorabilmente il consigliere del Quirinale, D’Ambrosio, affinchè quest’ultimo parli con Napolitano o riesca in modo lecito o no, ad organizzare un incontro con il Procuratore Grasso “in maniera riservatissima”.
A quanto pare, le parole della coppia Mancino-D’Ambrosio hanno fatto breccia nel cuore del magnanimo Giorgio, che s’impegna a difendere tutto e tutti a spada tratta, senza sentir ragione. E chi se ne frega della sparizione dei computer di Falcone, dell’agenda rossa di Paolo Borsellino, delle dichiarazione di pentiti e dell’irresponsabilità di uomini come Conso!
Brecht bramava dire “beato quel popolo che non ha bisogno di eroi”. Ed è ormai solo a loro, vista la nostra classe politica, che ci aggrappiamo. Ed è per questo che lo scorso 23 maggio ero a Palermo, per rendere omaggio ad alcuni eroi. Con gli occhi gonfi di lacrime, ripenso a quella ridicola corona di fiori posta in via D’Amelio, circa 50 giorni fa, da parte del capo dello Stato, e la voglia di buttarla via, strapparla in mille pezzi. Sarebbe stata la piccola rivincita di un giovane italiano. Non un giovane invocato da Napolitano nei suoi discorsi demagogici, ma un giovane di Paolo Borsellino, alla disperata ricerca di un po’ di fresco profumo di libertà. Ed è il 19 luglio, mentre renderemo omaggio ad altri eroi indimenticabili che, tutti insieme, dimostreremo con fatti, con valori e buoni propositi e non con articoli che l’Italia, la vera Italia ce la farà e che forse ce l'ha già fatta.
Nicola De Filippis
lunedì 25 giugno 2012
Solidarietà al Socrate Occupato
I compagni e le compagne dei Giovani Comunisti\e esprimono la massima solidarietà ai fratelli e alle sorelle migranti del Socrate Occupato di Bari per il vile attentato dinamitardo avvenuto la scorsa notte di chiara matrice razzista e fascista.
Questi episodi intimidatori mostrano ancora una volta come a Bari i casi di atti violenti di intolleranza siano un pericolo concreto per la nostra città. Ma mostrano anche il valore di compagn* e migrant* che non si arrendono a queste vili intimidazioni.
Siamo al vostro fianco.
Bari, 25 giugno 2012
Questi episodi intimidatori mostrano ancora una volta come a Bari i casi di atti violenti di intolleranza siano un pericolo concreto per la nostra città. Ma mostrano anche il valore di compagn* e migrant* che non si arrendono a queste vili intimidazioni.
Siamo al vostro fianco.
Bari, 25 giugno 2012
Attentato dinamitardo al Socrate Occupato
COMUNICATO STAMPA
Nella notte tra il 23 e 24 giugno abbiamo subito un vile attentato che per puro caso non ha assunto i connotati della "tragedia classica".
Alcuni ignoti, verso le tre del mattino, hanno ben pensato di buttar sassi contro la facciata anteriore dell'edificio, magari per spingere i migranti che dormivano ad uscire per controllare cosa stesse succedendo per poi passare a lanciare tre potentissime bombe carta contro le finestre del pian terreno che hanno gettato nel panico anche gli abitanti dell'intera zona circostante.
Una delle bombe, esplodendo, ha raggiunto al viso un giovane sudanese che dormiva nel suo letto causandogli una ferita molto grave all'occhio destro, tanto da aver seriamente rischiato di perderlo. Alcuni testimoni hanno visto un gruppo commettere questo vile gesto e poi scappare subito dopo.
Per noi questa vigliaccata appartiene chiaramente ad una cultura fascista e razzista: è infatti l'ultimo episodio di una lunga scia di violenze e aggressioni da parte di gruppi nazi-fascisti ai danni di migranti e militanti di collettivi antirazzisti e antifascisti,ed è ancora vivo il ricordo della strage di matrice xenofoba recentemente avvenuta a Firenze, in cui sono stati ammazzati due cittadini senegalesi ad opera di un militante dell'organizzazione di estrema destra Casa Pound.
Particolarmente curiosa poi la coincidenza che l'attentato dinamitardo sia avvenuto a poche ore dalla chiusura del mega raduno nazionale di Forza Nuova tenutosi proprio quel giorno a Corato, a cui ha partecipato anche l'ex N.A.R. Roberto Fiore.
Quanto avvenuto ci disgusta, per l'insensatezza di un'azione che avrebbe potuto causare la morte di nostri fratelli e compagni. Ci disgusta che questi pazzi omicidi siano a piede libero e possano mettere in atto certe nefandezze. Ci disgusta che le istituzioni restino a guardare mentre lo fanno. Tutto ciò ci disgusta ma non ci spaventa. Il Socrate Occupato continuerà ad essere una casa, un diritto per i rifugiati politici che due anni e mezzo fa decisero di non voler più dormire al freddo in stazione, e nessun rigurgito fascista o razzista potrà impedirlo. E' anche per questo che il 28 giugno scenderemo in piazza al fianco dei richiedenti asilo per esprimere il nostro pieno dissenso contro ogni forma di razzismo, sia esso istituzionale o di violenta matrice nazifascista.
-Collettivo di supporto del Socrate Occupato-
Nella notte tra il 23 e 24 giugno abbiamo subito un vile attentato che per puro caso non ha assunto i connotati della "tragedia classica".
Alcuni ignoti, verso le tre del mattino, hanno ben pensato di buttar sassi contro la facciata anteriore dell'edificio, magari per spingere i migranti che dormivano ad uscire per controllare cosa stesse succedendo per poi passare a lanciare tre potentissime bombe carta contro le finestre del pian terreno che hanno gettato nel panico anche gli abitanti dell'intera zona circostante.
Una delle bombe, esplodendo, ha raggiunto al viso un giovane sudanese che dormiva nel suo letto causandogli una ferita molto grave all'occhio destro, tanto da aver seriamente rischiato di perderlo. Alcuni testimoni hanno visto un gruppo commettere questo vile gesto e poi scappare subito dopo.
Per noi questa vigliaccata appartiene chiaramente ad una cultura fascista e razzista: è infatti l'ultimo episodio di una lunga scia di violenze e aggressioni da parte di gruppi nazi-fascisti ai danni di migranti e militanti di collettivi antirazzisti e antifascisti,ed è ancora vivo il ricordo della strage di matrice xenofoba recentemente avvenuta a Firenze, in cui sono stati ammazzati due cittadini senegalesi ad opera di un militante dell'organizzazione di estrema destra Casa Pound.
Particolarmente curiosa poi la coincidenza che l'attentato dinamitardo sia avvenuto a poche ore dalla chiusura del mega raduno nazionale di Forza Nuova tenutosi proprio quel giorno a Corato, a cui ha partecipato anche l'ex N.A.R. Roberto Fiore.
Quanto avvenuto ci disgusta, per l'insensatezza di un'azione che avrebbe potuto causare la morte di nostri fratelli e compagni. Ci disgusta che questi pazzi omicidi siano a piede libero e possano mettere in atto certe nefandezze. Ci disgusta che le istituzioni restino a guardare mentre lo fanno. Tutto ciò ci disgusta ma non ci spaventa. Il Socrate Occupato continuerà ad essere una casa, un diritto per i rifugiati politici che due anni e mezzo fa decisero di non voler più dormire al freddo in stazione, e nessun rigurgito fascista o razzista potrà impedirlo. E' anche per questo che il 28 giugno scenderemo in piazza al fianco dei richiedenti asilo per esprimere il nostro pieno dissenso contro ogni forma di razzismo, sia esso istituzionale o di violenta matrice nazifascista.
-Collettivo di supporto del Socrate Occupato-
giovedì 7 giugno 2012
L'assessore regionale Maria Campese aderisce alla campagna contro l’obiezione di coscienza in sanità
L’assessore regionale Maria Campese aderisce alla campagna nazionale di sensibilizzazione “Il buon medico non obietta” promossa oggi in tutta la Puglia dalla Consulta di bioetica con l’obiettivo di riaffermare il diritto all’autodeterminazione delle donne nei casi di interruzione di gravidanza, secondo quanto previsto dalla legge 194 del 1978.
“E’ una battaglia antica – commenta la Campese – sulla quale pesano valori di ordine morale, etico, politico e religioso considerato che la stessa legge garantisce l’obiezione di coscienza dei medici. Ma è paradossale che in uno stato laico l’80 % dei medici e paramedici si dichiari obiettore, tradendo il diritto di scelta delle donne ribadito dal ben 70 per cento degli italiani nel 1981 con referendum popolare.
Evidentemente – continua l’assessore regionale – i motivi che spingono i medici all’obiezione non sono sempre e solo di natura personale ed etica, ma legati al contesto sanitario in cui operano. E’ chiaro a tutti che il tentativo di conciliare l’autonomia delle donne ad interrompere la gravidanza con quella del medico è impraticabile se al centro della dolorosa scelta non si mettono le pazienti ma si continuino a sostenere, invece, interessi lobbistici e clericali. Il rischio di ritornare agli anni bui dell’aborto clandestino è reale: bisogna vigilare sulla legge e, al contempo – conclude Maria Campese -, aprire un varco al dialogo nel sistema della sanità pubblica, che non può disconoscere la richiesta di aiuto legalizzata delle donne”.
venerdì 1 giugno 2012
2 GIUGNO 2012: LA REPUBLICA SIAMO NOI !
2 GIUGNO 2012
LA REPUBLICA SIAMO NOI !
Dopo gli ultimi
avvenimenti che hanno colpito le nostre coscienze, dall'attentato
dinamitardo di Brindisi che ha coivolto gli studenti della scuola
Morvillo Falcone, al terremoto che ha devastato l'Emilia Romagna, il
2 Giugno rappresnta per noi un'occasione per ribadire i valori che
questa data porta per il nostro Paese.
Il voto del 2 Giugno del
1946 ha permesso l'accesso alle urne per la prima volta nella storia
d'Italia alle donne e a sancito con la nascita della Repubblica e con
l'elezione dell'Assemblea Costituente la fine del ventennio fascista
e della sua dittatura.
Per questo riteniamo
incoerente e vergognoso ricordare questa data con una parata
militare, in profondo contrasto con il valore che la nostra
costituzione sancisce con l'art. 11 “L'ITALIA RIPUDIA LA GUERRA”.
E' intollerabile che in
aiuto ai terremotati emiliani il Governo Monti stanzi fondi
insufficienti per le operazioni di supporto, e per giunta ricavati
dall'aumento delle accise sui carburanti, facendo pagare tali costi
indistintamente a tutte e tutti, anziché tassare i ricchi, i loro
patrimoni e i loro beni di lusso.
Noi Giovani Comunisti di
Bari ribadiamo la nostra opposizione al governo Monti e ai partiti
che lo sostengono, colpevoli della macelleria sociale che stanno
perpetuando con l'aumento dell'età pensionabile e la diminuzione del
reddito pensionistico, con l'attacco alla dignità dei lavoratori che
intende colpire l'art.18, con il raddoppiamento dei finanziamenti
alle spese militari (la guerra ci costa 2 milioni di euro al
giorno!!!), con l'introduzione dell'IMU che tassa la prima casa di
proprietà e con l'aumento del valore dell'iva su tutti i beni,
causando l'aumento dei prezzi al consumo.
Contro tutti questi
provvedimenti di austerità e contro la recessione che ne deriva, noi
crediamo che una alternativa a queste politiche neoliberiste sia
possibile.
Per questo è necessario
una uscita a sinistra dalla crisi: innalzando i salari e favorendo i
consumi, promuovendo l'intervento pubblico dello Stato in economia,
pianificando la crescita del paese in senso solidale, riconvertendo
l'economia in senso ambientale, introducendo una tassa patrimoniale
e una soglia alle pensioni e agli stipendi “d'oro” che permettano
una ridistribuzione della ricchezza, ed istituendo un reddito sociale
che tuteli tutti i cittadini colpiti dalla crisi.
Noi Giovani Comunisti\e
lanciamo un appello alla MOBILITAZIONE GENERALE CONTRO IL GOVERNO
MONTI aperta a tutti i cittadini, i colelttivi, i partiti, le
associazioni, le organizzazioni sindacali e i movimenti.
Bari, 2 giugno 2012
GIOVANI COMUNISTI BARI
giovedì 10 maggio 2012
Elezioni Amministrative 2012
PAOLO FERRERO: Vedo girare varie analisi sui dati elettorali e sono parecchio sballate. Per questo voglio dare un po’ di dati in rapporto con le ultime regionali che sono un dato abbastanza vicino nel tempo (2010) ma anche relativamente omogeneo come quantità di
votanti: 1.522.463 nelle regionali, 1.486.588 nelle comunali attuali per quanto riguarda i 26 Comuni capoluogo di provincia.
PDL perde 283.000 voti (dal 29,8% al 11,4%)
UDC perde 30.000 voti (dal 6,8% al 4,9%)
PD perde 125.000 voti (dal 24.5% al 16,5%)
IdV perde 30.000 voti (dal 7,2% al 4,3%)
SEL guadagna 9.000 voti (dal 2,3% al 3%) comprensivo delle liste in cui sta con altri
FdS guadagna 4.000 voti (dal 2,3% al 2,7%), comprensivo delle liste in cui sta con altri
Questi sono i dati da cui si evince che:
Mentre Grillo sale, le sinistre sono ferme mentre gli altri scendono.
Tra SEL e FdS ci sono differenze millimetriche assai diverse da cosa prospettano i sondaggi.
L’unica cosa sensata da fare è l’unità della sinistra come hanno fatto in Francia con il Front de Gauche e chiedere che Monti se ne vada a casa visto che le forze che lo sostengono hanno perso un bel po’.
venerdì 27 aprile 2012
GIOVANI IN MOVIMENTO (Sabato 28 aprile 2012)
GIOVANI IN MOVIMENTO
FESTA PROVINCIALE GIOVANI
COMUNIST BARI
Sabato 28 aprile 2012
presso la Federazione del Partito della Rifondazione Comunista, sita
in Via Vito Fornari, 15 si tiene la festa provinciale dei Giovani
Comunisti di Bari.
Questa iniziativa
sancisce un bilancio di una intera stagione di lotte che ha visto i
Giovani Comunisti impegnati sui più fronti e su più temi. Da quello
studentesco contro il degrado edilizio in cui versano le scuole della
provincia di Bari a quello universitario che ha fatto un fronte
comune contro il Governo Monti, espressione dei poteri finanziari e
bancari dell'Europa neoliberista.
A sostegno dello sciopero
generale convocato dalla CGIL in settembre per la difesa
dell'articolo 18
e del diritto alla tutela
ed alla dignità dei lavoratori. A supporto dei lavoratori della
OM-Carrelli elevatori di Modugno con un presidio permanente.
Al fianco dei migranti
provenienti dalle coste della Libia e trasportati nella tendopoli di
Manduria, e al fianco dei migranti sfruttati nelle campagne
salentine intorno a Nardò.
Impegnati nella
manifestazione “Se non ora quando” per la difesa della dignità
della donna, nella campagna referendaria contro la privatizzazione
dell'acqua, contro il nucleare e contro il legittimo impedimento, nel
comitato per il decennale di Genova 2001, nel corteo antifascista
nell'anniversario dell'assassinio di Benedetto Petrone.
L'inizio di questo anno
ci ha visto presenti alla manifestazione a Monopoli contro le
trivellazioni petrolifere, per la tutela delle coste del nostro mare.
Abbiamo sostenuto la “Marcia per Atene”, un movimento nato in
seno al movimento spagnolo degli Indignados che a piedi ha
attraversato l'Europa per giungere nella capitale greca e partecipare
all'Agorà mondiale dal 5 al 15 giugno. Abbiamo ospitato
rappresentati del movimento americano Occupy, con i quali si è
organizzato una assemblea per connettere le lotte e le rivendicazioni
contro il capitalismo.
L'incontro di domani
rappresenta per noi un momento di confronto, discussione e rilancio
volto ad analizzare le problematiche e le pratiche di lotta per
affrontare le nuove sfide che abbiamo di fronte. A partire dal 12
maggio quando a Roma scenderemo in piazza per contestare le politiche
iperliberiste e di austerity del Governo Monti, e per rilanciare la
proposta di una alternativa di società e di economia.
Il
programma comincia
dalle ore 18 con un dibattito a piu voci dal titolo “Giovani e
precarietà” saranno presenti a discuterne Nico Disabato
CGIL Nidil, Vincenzo Pecorella
FLMuniti-CUB, Leo Palmisano
sociologo, Alessandro Castellaneta
(LINK). Conclude Claudia Nigro,
responasbile nazionale Lavoro dei Giovani Comunisti. Modera Andrea
Mastrototaro, Giovani Comunisti
Bari.
A
seguire cena sociale e musica.
Saranno
presenti banchetti di associazioni no-profit, di artigianato e di
librari.
sabato 21 aprile 2012
VILLA ROTH OCCUPATA (dal 25 aprile al 1 maggio)
25 Aprile
-Ore 16:00 Proiezione Le Prime Bande (Coregia: il Collettivo dell’ANCR, Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza (Melina Bracco, Federico Bruno, Fabio Cianchetti, Carla Gobetti, Mario Maggiorotti, Valerio Emanuele Marino, Luciano Martinengo, Paolo Pincione, Giuseppe Risso, Paola Zanetti), il Centro Studi Piero Gobetti, l’Istituto Storico della Resistenza in Piemonte, il Museo Nazionale del Risorgimento e l’Archivio Centrale dello Stato; con la partecipazione di: Sergio Bellone, Lucia Boetto Testori, Nardo Dunchi, Poluccio Favout, Sandro Galante Garrone, Paolo Gobetti, Andrea Guglielmone, Bianca Guidetti Serra, Gianni Jarre, Alessio Maffiodo, Luigi Moranino, Giovanni Nicola, Giuseppe Pollarolo, Guido Quazza, Nuto Revelli, Renato Testori, Enzo Tron, Adolfo Velino.)
martedì 10 aprile 2012
Eliminando l'ART. 18 dello Statuto dei Lavoratori ECCO COSA ACCADRA'....
VERRAI LICENZIATO SE :
1) Sciopererai;
2) Sei donna e vuoi fare più di un figlio (ricordiamoci dei licenziamenti in bianco fatti firmare dalle giovani donne);
3) Ti ammali di una patologia invalidante e hai ridotto le tue capacità lavorative;
4) Passi un periodo di vita difficile e non dai il massimo;
5) Hai acciacchi ad una certa età che riducono le tue prestazioni (ed è molto probabile con l’allungamento dell’età lavorativa voluta dal Suo governo);
6) Sei “antipatico” al proprietario o ad un capo che ti mettono a fare lavori meno qualificati e umilianti (mobbing);
7) Chiedi il rispetto delle norme sulla sicurezza (nei luoghi di lavoro dove non esiste l’articolo 18 gli infortuni gravi e i casi mortali sono molti di più);
8) Rivendichi la dignità di lavoratore, di uomo e donna;
9) Sei politicamente scomodo (ricordiamoci dei licenziamenti e dei reparti confine degli anni '50 e '60);
10) Non ci stai con i superiori;
11) Contesti l’aumento del ritmo di lavoro;
12) T’iscrivi ad un sindacato vero (su 1000 lavoratori richiamati alla FIAT di Pomigliano non uno è iscritto alla FIOM);
13) Appoggi una rivendicazione salariale o di miglioramento delle condizioni di lavoro;
14) Fai ombra al superiore e se pensa che sei più bravo di lui e puoi prenderne il posto (a volte comandano più del proprietario);
15) Hai parenti stretti con gravi malattie e hai bisogno di lunghi permessi;
16) Non sei più funzionale alle strategie aziendali;
17) Reagisci male ad un’offesa di un superiore;
18) Dimostri anche allusivamente una mancanza di stima verso il capo e il proprietario;
19) Sei mamma ed hai un bimbo che si ammala spesso;
20) L'ente/azienda per cui hai dato una vita di lavoro non ha più bisogno di te.
venerdì 16 marzo 2012
Dalla parte delle cozze e dei calamari
Sulla vicenda degli arresti che hanno colpito la famiglia di imprenditori De Gennaro e gran parte dei dirigenti amministrativi dei settori lavori pubblici e urbanistica del Comune di Bari di ieri e di oggi, molta enfasi sta avendo la questione delle cozze e dei calamari regalati al Sindaco a Natale. Consentiteci di esprimere solidarietà alle cozze e ai calamari strumenti inconsapevoli di questa vicenda.
martedì 13 marzo 2012
IL PRC DI BARI appoggia e aderisce alla campagna “1000 firme per la verità sul decentramento”
Inizia da mercoledì 11 la campagna di tante associazioni, comitati e cittadinanza attiva “1000 firme per la verità sul decentramento” che si prefigge di stigmatizzare la mancata attuazione del decentramento delle funzioni alle circoscrizioni, che come noto, fin dal 2004, rappresentava un preciso impegno politico e programmatico, di cui si è invece resa inadempiente, l’amministrazione Emiliano nel governo della città, e di lottare per l’attuazione di veri Municipi.
I Giovani Coministi Bari al fianco della Marcia verso Atene
E' giunta a Bari domenica 11 marzo la ''Marcia verso Atene'', un gruppo di ragazzi e ragazze in viaggio per l'Europa, per esprimere solidarietà al popolo greco e per rivendicare i valori della democrazia dal basso.
I Giovani Comunisti di Bari esprimono il massimo sostegno verso questa marcia che sta mostrando i valori reali della democrazia contro il colpo di stato monetario che l'Europa delle Banche sta perpetuando ai danni dello Stato sociale degli stati europei.
I Giovani Comunisti di Bari esprimono il massimo sostegno verso questa marcia che sta mostrando i valori reali della democrazia contro il colpo di stato monetario che l'Europa delle Banche sta perpetuando ai danni dello Stato sociale degli stati europei.
martedì 28 febbraio 2012
NO TAV: Comunicato di Emanuela, compagna di Luca Abbà
La giornata di ieri credo sia stata quella che ha visto oltrepassare il limite di quella che continuiamo a voler chiamare democrazia e rispetto della legalità. Una giornata in cui tutto è cambiato. I fatti gravissimi accaduti in Clarea e alla baita, il tentativo di omicidio perchè solo in questo modo si può chiamare, nei confronti di Luca da parte delle forze del disordine, ha fatto sì che si sia veramente passato ogni limite, che lor signori ci abbiano ormai palesemente dichiarato guerra guidati dalla mano assassina di un governo che anzichè ascoltare le richieste dei suoi cittadini e delle popolazioni tutte, usa la forza della violenza per imporre i suoi loschi e sporchi affari ed è disposta a tutto per raggiungere i suoi sporchi fini.
L'Anticapitalismo del movimento No Tav
Questo pomeriggio siamo scesi in piazza in presidio di fronte la Prefettura di Bari in solidarietà all'ennesima aggressione delle forze dell'ordine ai danni del movimento No Tav. Nella notte tra domenica 26 e lunedì 27 febbraio, un dispiego di blindati ha attuato un blitz per ampliare il cantiere del TAV in Valle Clarea, nei pressi di Giaglione, in Val di Susa.
Questa azione delle forze dell'ordine si consuma proprio la manifestazione pacifica e nonviolenta di decine di migliaia di persone che sabato 25 febbraio hanno raggiunto la valle da tutta Italia per protestare contro la costruzione del TAV. Alla violenza della polizia gli attivisti si sono barricati in una baita situata in un'area interessata all'estensione del cantiere. Luca Abbà, 37 anni, agricoltore si è arrampicato per proteta su di un traliccio ad alta tensione; poi minacciato da un poliziotto è salito più in alto mettendo le mani sui cavi elettrici, è rimasto folgorato ed è caduto da una altezza di venti metri. Ora è in coma farmacologico con molteplici fratture ed anche con ustioni superficiali ed interne.
mercoledì 22 febbraio 2012
Cambiare rotta a Bari come in Italia: la Grecia è vicina
Il mondo va a rotoli, esplode la rabbia e lo sconforto popolare ma la ricetta del nostro sistema politico e mediatico è sempre la stessa: più leaderismo, meno democrazia per cittadini e lavoratori, più dirigismo, più partiti personali. Purtroppo registriamo sempre più come anche il sindaco Michele Emiliano sia sulla stessa cattiva strada narcisistica del GHE PENSI MÌ.
Ancora oggi di fronte alla squadernata crisi epocale che l’Italia, l’Europa, e l’economia globalizzata intera stanno attraversando ed alla enorme sofferenza sociale e ambientale che ad essa si accompagna, sconcertano sempre più questi atteggiamenti personalistici figli dell’epoca del berlusconismo maggioritario.
martedì 21 febbraio 2012
Comunicato Stampa Prc Bari su protocollo d’Intesa Regione-Comune per Parco Pubblico Rossani
Che le istituzioni rispettino i cittadini e la smettano di considerarsi dei padreterni, che si smetta di litigare sulla Rossani, e si passi ad operare firmando il protocollo d’Intesa tanto auspicato e dando la parola anche ad un Laboratorio per la progettazione partecipata per decidere in futuro cosa ci andrà dentro questo Parco (e non sotto!).
Sono troppi anni che aspettiamo e tanto tempo è passato da quando il Comune dispone di 13 mln di euro frutto dalla permuta e perdita di due gioielli come la Chiesa Russa e la Prefettura che non sono più dei baresi e oggi il sindaco ci viene a dire che faremo da soli quello che si poteva iniziare 4 anni fa?
domenica 19 febbraio 2012
Paolo Ferrero - StraGuadagno non è solo ignorante e maleducato
StraGuadagno non è solo ignorante e maleducato, in realtà è l'espressione pop della cultura dominante. Quando StraGuadagno dice che chi vive con 500 euro al mese è uno sfigato in realtà stà giudicando il povero attraverso l'ideologia del ricco che vive la propria situazione di ricchezza fosse lo stato di natura proprio di chi è capace. Secondo la vulgata diStraGuadagno l'essere umano è normalmente ricco; Se è povero è colpa sua, è uno sfigato per l'appunto.
Fino alla fine dell'800 la povertà era una colpa.
La conquista del '900 è stata la conquista di un punto di vista diverso, quello del povero. Dal punto di vista del povero il povero non è un ricco che non è riuscito a diventare tale a causa sua ma un uomo (una donna) che è povero in quanto SFRUTTATO. E' lo sfruttamento del ricco che rende l'uomo povero, non la sua incapacità.
Oggi StraGuadagno ci ricorda che il capitalismo ha vinto così tanto che il punto di vista del ricco E' IL PUNTO DI VISTA GENERALE, è l'ideologia dominante.
Compito nostro non solo organizzare i poveri affinche contestino StraGuadagno in ogni posto ove si possa recare ma - soprattutto - riuscire a ricostruire tra i poveri (i lavoratori, i precari, i pensionati, etc etc etc) la coscienza di non essere sfigati ma sfruttati.
La società in cui vi sono gli sfigati è una società in cui esiste solo un punto di vista: il loro. La società in cui esistono gli sfruttati, esistono 2 punti di vista: il loro e il nostro. E' il primo passo ma è un passo fondamentale: noi non siamo la loro appendice, noi siamo altro. Nella misura in cui ci riconosciamo come altro, possiamo riconoscerci contro di loro.
Paolo Ferrero
Fino alla fine dell'800 la povertà era una colpa.
La conquista del '900 è stata la conquista di un punto di vista diverso, quello del povero. Dal punto di vista del povero il povero non è un ricco che non è riuscito a diventare tale a causa sua ma un uomo (una donna) che è povero in quanto SFRUTTATO. E' lo sfruttamento del ricco che rende l'uomo povero, non la sua incapacità.
Oggi StraGuadagno ci ricorda che il capitalismo ha vinto così tanto che il punto di vista del ricco E' IL PUNTO DI VISTA GENERALE, è l'ideologia dominante.
Compito nostro non solo organizzare i poveri affinche contestino StraGuadagno in ogni posto ove si possa recare ma - soprattutto - riuscire a ricostruire tra i poveri (i lavoratori, i precari, i pensionati, etc etc etc) la coscienza di non essere sfigati ma sfruttati.
La società in cui vi sono gli sfigati è una società in cui esiste solo un punto di vista: il loro. La società in cui esistono gli sfruttati, esistono 2 punti di vista: il loro e il nostro. E' il primo passo ma è un passo fondamentale: noi non siamo la loro appendice, noi siamo altro. Nella misura in cui ci riconosciamo come altro, possiamo riconoscerci contro di loro.
Paolo Ferrero
mercoledì 8 febbraio 2012
10 febbraio giornata del ricordo… E noi ricordiamo tutto!
• 150.000 deportati jugoslavi durante il periodo del “terrore fascista” nei campi di prigionia di Italiani
• 120.000 vittime eseguite dall’esercito fascista durante la deportazione delle popolazioni cirenaiche
• 800 tonnellate di gas asfissianti riversate sulla popolazione etiope dall’aviazione fascista nel 1936/37
• 31 campi di concentramento italiani disseminati tra Albania e litorale adriatico, nei quali morirono circa 13.000 croati, oltre a migliaia di zingari, ebrei ed oppositori politici.
• Nel 1942 vi è l’annessione della Slovenia sotto il comando dei generali Robotti e Roatta, dai cui dispacci si legge: “Si ammazza troppo poco… Distruggere i paesi e sgomberare le popolazioni!”
• 120.000 vittime eseguite dall’esercito fascista durante la deportazione delle popolazioni cirenaiche
• 800 tonnellate di gas asfissianti riversate sulla popolazione etiope dall’aviazione fascista nel 1936/37
• 31 campi di concentramento italiani disseminati tra Albania e litorale adriatico, nei quali morirono circa 13.000 croati, oltre a migliaia di zingari, ebrei ed oppositori politici.
• Nel 1942 vi è l’annessione della Slovenia sotto il comando dei generali Robotti e Roatta, dai cui dispacci si legge: “Si ammazza troppo poco… Distruggere i paesi e sgomberare le popolazioni!”
giovedì 19 gennaio 2012
Puglia non fa rima con petrolio
Ancora una volta la nostra Puglia, è nel mirino di gruppi economici internazionali che vogliono trarre tutto il profitto possibile dallo sfruttamento intensivo delle sue risorse naturali.
Oggi, come nel 2010 ci troviamo a dover difendere il nostro mare, ed anche la nostra terra denunciando pubblicamente sia gli interessi voraci che sono dietro le richieste di prospezioni e trivellazioni petrolifere alla ricerca di potenziali riserve di petrolio e gas presenti nel nostro sottosuolo, e sia l'enorme impatto ambientale che queste azioni potranno avere sulle nostre vite.
Oggi, come nel 2010 ci troviamo a dover difendere il nostro mare, ed anche la nostra terra denunciando pubblicamente sia gli interessi voraci che sono dietro le richieste di prospezioni e trivellazioni petrolifere alla ricerca di potenziali riserve di petrolio e gas presenti nel nostro sottosuolo, e sia l'enorme impatto ambientale che queste azioni potranno avere sulle nostre vite.
venerdì 13 gennaio 2012
Felice Di Leo - In merito alla Consulta sul Mattarellum
Lo scorso 12 gennaio è arrivato, inesorabile, il verdetto della Corte costituzionale in merito alla richiesta di indire un referendum abrogativo dell’attuale legge elettorale, detta anche porcellum.
Come era ampiamente prevedibile, la “Consulta” ha dichiarato inammissibili i quesiti referendari, coerentemente con i precetti della giurisprudenza costituzionale, in quanto l’istituto del referendum non può creare vuoti legislativi, ne tantomeno far rivivere leggi già abrogate in passato.
Come era ampiamente prevedibile, la “Consulta” ha dichiarato inammissibili i quesiti referendari, coerentemente con i precetti della giurisprudenza costituzionale, in quanto l’istituto del referendum non può creare vuoti legislativi, ne tantomeno far rivivere leggi già abrogate in passato.
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